Migliaia al primo live di «Young Signorino» Lui dimentica le rime e lo centrano sul palco
I presupposti perché il concerto di Young Signorino si potesse tramutare in evento c’erano tutti. Quello di mercoledì sera al «Summer Student
Festival/Je t’aime» di Padova era la prima esibizione live del fenomeno trap del momento. Fenomeno controverso, come si sa. Noto soprattutto tra i giovanissimi. Per la verità sarebbe dovuta essere la sua seconda esibizione assoluta, ma appunto la settimana scorsa a Roma la data era saltata senza preavviso: il signorino all’ultimo non se l’era sentita di presentarsi sul palco, con tanti saluti a chi aveva già pagato il biglietto. Tant’è.
L’altra sera dunque il prato della Golena San Massimo era affollatissimo; con migliaia di curiosi e fan arrivati da tutto il Veneto per ascoltare il «figlio di Satana», come lo stesso si definisce in una canzone. Lui è ovviamente Paolo Caputo
(foto), 19 anni di Cesena, vero nome appunto di «Young Signorino». Volto da ragazzino, istoriato di tatuaggi, canzoni basate sul nonsense o il ripetersi a loop di alcuni slogan («Ma che buona questa dolce droga» canta in «Dolce droga» o «Padre Satana» ripetuto all’infinito nell’omonimo pezzo). Il punto è che video curatissimi e basi eccellenti, una hit (13 milioni di view) come la geniale
«Mmh ha ha ha», avevano fatto credere a molti di trovarsi di fronte a un talento eccezionale. E perfino un gigante del genere come Big Fish ha voluto collaborare con lui per la «Danza dell’ambulanza» (altro brano da 4 milioni di vivew).
Ma quando, ieri, con un’ora di ritardo, Young Signorino si è presentato sul palco a suon di «come va raga»e«fatevi sentire raga» vestito con una magliettona troppo grande, si è capito che il re (o il principino) era nudo. Certo era il primo concerto, ma del fascino misterioso del personaggio, non rimaneva nulla. Ciò che appariva era solo un ragazzino inesperto che provava a cantare, fuori tempo, fuori nota e dimenticandosi i testi, delle canzoni che dovevano essere specchio di una biografia (inventata?) fatta di ricoveri psichiatrici, abusi vantati e figli indesiderati. Dei lampi di genio restavano solo lontanissimi bagliori sfuocati.
I paragoni iperbolici con i grandi del trip hop e Frank Zappa, e perfino quelli con Palazzeschi e i Futuristi, si infrangevano minuto dopo minuto contro l’inesperienza quasi tenera di un 19enne che tentava di fare quello che poteva. Tutto questo il pubblico lo capiva immediatamente, incredulo più che partecipe, fino a scoppiare a ridere all’annuncio del cantante, dopo appena 18 minuti: «Raga abbiamo finito, quale volete risentire?». Ma non tutti la prendevano bene, tanto che a un certo punto c’è stato qualcuno che ha lanciato sul palco un bicchiere colpendo proprio lo sventurato Signorino (che, infuriato, cercava di reagire con veemenza: ma veniva trattenuto). Tanto rumore per nulla, per dirla come Shakespeare. O quasi. Perché intanto «Young» ha già annunciato altre due date in Veneto: il 9 giugno all’Ama Music Festival di Bassano del Grappa e il 27 giugno al Parco della Musica di Padova.
«Trap» È un sottogenere musicale dell’hip hop. In Italia è arrivato nel 2011