Corriere di Verona

«Loredana assolta dai delitti Un’assurdità»

Sconto di pena alla fidanzata dell’assassino, rabbia della sorella: enorme ingiustizi­a, colpevole anche lei

- Laura Tedesco

«Questa è un’ingiustizi­a, non ci credo». È incredula e arrabbiata, Oana, dopo la riduzione di pena concessa a Loredana Negru, fidanzata dell’assassino di Ronco, suo fratello Andrei Filip (in foto con Loredana).

«Ma com’è possibile? Questa è un’ingiustizi­a, non ci credo, non può essere vero». È incredula e arrabbiata, Oana. A 24 ore dalla riduzione di pena concessa venerdì in secondo grado alla fidanzata dell’assassino di Ronco, suo fratello Andrei, non nasconde tutto il proprio sconcerto.

«I giudici dell’Appello hanno tolto a Loredana i 14 anni e 8 mesi di condanna per aver aiutato mio fratello Andrei ad ammazzare nostra madre? Non ci credo, lei è colpevole come lui. Insieme hanno commesso due delitti terribili, insieme hanno tolto la vita prima alla mamma e poi alla nostra sorellina Larisa. Quindi è giusto che insieme ricevano una pena adeguata per ciò che hanno fatto ». Due giorni fa, accogliend­o la richiesta del difensore d’ufficio Luigi Quintavall­e, la sezione minorile della Corte d’assise d’appello di Venezia ha ridotto la pena a Loredana Negru, all’epoca dei fatti fidanzata 17enne di Andrei Filip: un anno e 4 mesi per il solo reato di soppressio­ne di cadavere, anziché i 14 anni e 8 mesi in abbreviato che le erano stati inflitti a dicembre del 2017 a dal gup per la morte di Mirela Balan, la badante romena uccisa due anni fa in casa insieme alla figliolett­a Larisa, 11 anni appena. Accolto dai magistrati di secondo grado il ricorso del difensore dell’imputata, mentre la procura generale aveva insistito per l’aggravamen­to della pena e l’estensione della colpevolez­za di Loredana anche al secondo omicidio, quello della sorellina di Andrei e Oana. Secondo quest’ultima, «le hanno ammazzate insieme, lo so perché mio fratello non avrebbe mai potuto fare tutto da solo. E poi me lo ha scritto lui nelle sue lettere dal carcere». Nell’ultima missiva di un mese fa, rivela ancora la sorella Oana, «Andrei mi ha raccontato tutto per filo e per segno.Mi ha detto che Loredana non solo lo ha aiutato, ma è stata proprio lei a dargli l’idea di ucciderle. Ed è stata sempre lei a insistere perché, dopo aver ammazzato la mamma, togliesser­o la vita anche a Larisa perché aveva sentito tutto e poteva testimonia­re contro di loro». Riguardo ai due delitti, invece, in base al dispositiv­o appena emesso (e che dovrà essere motivato nelle prossime settimane), i giudici hanno assolto da entrambi gli omicidi Loredana «per non aver commesso il fatto». In aula, l’imputata non era presente: in Romania si sta ricostruen­do una vita lontano e senza Filip ed è al quinto mese di gravidanza. «Non ha fat-

Il piano di sangue È stata lei a dargli l’idea di ucciderle. Ed è stata sempre lei a insistere perché, dopo aver ammazzato nostra madre, togliesser­o la vita alla piccola Larisa

to neanche un giorno di carcere» sottolinea Oana, «al contrario di Andrei», 22 anni, bracciante romeno con la passione per la bella vita e i vestiti firmati: dopo l’ergastolo incassato in primo grado dal gup, Filip ha ottenuto la riduzione a 30 anni in Appello per il doppio delitto in famiglia di cui ha confessato di essersi macchiato nel febbraio 2016 «con la complicità - precisò lui stesso- di Loredana che mi passò il coltello». Secondo Oana, «è giusto che lui venga punito, ma dovete spiegarmi perché la sua fidanzata, che lo aiutò prima a ucciderle e poi a gettare i corpi nel fiume Adige, se ne sta libera a fare la sua vita di sempre in Romania». Non riesce proprio a capacitars­ene, la sorella Oana. «Non me ne faccio una ragione confida -. né io né il papà ce ne diamo una spiegazion­e. Non è giusto, lei ha avuto un ruolo decisivo: lui l’ha fatto per lei, perché temeva che nostra madre la sbattesse fuori di casa». Quando venne interrogat­o un paio di settimane dopo i due delitti, Andrei confessò di aver ucciso madre e sorellina dopo l’ennesima lite domestica, prima tagliando la testa alla mamma Mirela, una vita di lavoro come badante, e subito dopo strangolan­do la sorellina Larisa, «colpevole» di aver sentito Mirela urlare nel vano tentativo di sottrarsi alla morte.

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I volti A sinistra Andrei Filip e la fidanzata Loredana Negru, qui sopra le vittime: mamma Mirela Balan, badante, e la piccola Larisa di appena 11 anni: a febbraio 2016 vennero uccise e i loro corpi gettati nell’Adige

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