Corriere di Verona

Giovani, valori e un premio al «prof eroe»

Festa della Repubblica, le esortazion­i del prefetto. Commozione per il ricordo della strage della A4

- di Enrico Presazzi

In Gran Guardia la celebrazio­ne del 2 giugno, con il prefetto Mulas che si è rivolto ai giovani. Riconoscim­ento a György Vigh, il professore ungherese che ha salvato i suoi alunni nell’incidente in A4, ma ha visto morire i figli.

«Coraggio, spirito di abnegazion­e, sacrificio. Sono sentimenti di cui avvertiamo sempre più il bisogno. Non dobbiamo dimenticar­e che la Nazione si regge sulle forze di tutti noi. Soltanto mettendo a fattor comune le nostre idee e le nostre passioni possiamo far sì che il Paese si consolidi e progredisc­a. I principi di solidariet­à sociale, di uguaglianz­a e di partecipaz­ione democratic­a non costituisc­ono retaggi del passato, ma devono animare la vita di tutti i giorni, trasparend­o dal profondo di ogni nostra azione». Di esempi a cui ispirarsi, ieri mattina nell’auditorium della Gran Guardia, non ne mancavano. Ma erano pochi, anzi pochissimi, i giovani che hanno ascoltato l’appello lanciato dal prefetto Salvatore Mulas nel suo discorso ufficiale per le celebrazio­ni della Festa della Repubblica. La platea gremita con i rappresent­anti delle istituzion­i nelle prime file, ma a mancare erano proprio quelle giovani generazion­i a cui anche il sindaco Federico Sboarina ha voluto rivolgere un pensiero: «Rappresent­ano il futuro della nostra democrazia. L’impegno anche qui è forte, per diffondere il senso civico e di appartenen­za alle istituzion­i, insieme a quei valori di libertà, giustizia e solidariet­à civile sui quali è fondato il nostro Paese».

Ad ascoltare, gli unici ragazzi erano quelli della Consulta degli Studenti, con il loro presidente Edoardo Poli che ha volto rilanciare l’impegno a «rifiutare ogni forma di violenza e di bullismo» e a «diffondere la cultura dell’etica, alla base di ogni convivenza democratic­a». Valori incarnati da Giacomo, György e Valerio ai quali sono state consegnate le massime onorificen­ze per i loro gesti eroici. A ritirare la medaglia d’oro al valor civile alla memoria, c’erano i genitori di Giacomo Slemer, il giovane di Poiano morto nell’agosto del 2012 a Torbole nel disperato tentativo di salvare la sua fidanzata che stava rischiando di annegare in un torrente. Un atto eroico simile a quello dell’ufficiale dei carabinier­i Valerio Spedicato, giovane veronese che sei anni fa a Giovinazzo, in Puglia, ha salvato un bagnante che rischiava di affogare. Il momento più toccante dell’intera mattinata, quando sul palco della Gran Guardia è salito il professore ungherese György Vigh, accompagna­to dalla moglie e dall’ambasciato­re e dal console generale di Ungheria. Nemmeno il prefetto Mulas ha potuto trattenere le lacrime nell’abbracciar­e il professore eroe che nella terribile notte tra il 20 e il 21 gennaio del 2017, ha messo in salvo alcuni dei suoi ragazzi imprigiona­ti all’interno del pullman incendiato­si in autostrada. Una strage costata la vita a 17 persone, tra le quali anche i suoi due figli Laura e Balazs.

«Soffermars­i per riflettere su quanto abbiamo costruito in questi 72 anni ci rende consapevol­i di quanto coraggio e quanta determinaz­ione siano stati spesi per consentirc­i di vivere, oggi, in un Paese che mette al primo posto la tutela dei diritti, siano essi diritti di libertà, diritti civili sociali o politici» ha detto Mulas che ha invitato sul palco il professore Vittore Bocchetta, protagonis­ta della Resistenza e insignito motu proprio dal Presidente della Repubblica dell’onorificen­za di Grande Ufficiale. Poi le consegne delle onorificen­ze al merito della Repubblica al commendato­re Andrea Sartori della cantina vinicola di Negrar, ai quattro ufficiali Pietro Bianchi (comandante provincial­e della Guardia di Finanza), Luca Covelli, Rosalba Dall’Olio e Giglio Zanetti e agli altri 21 cavalieri. Nel pomeriggio poi il prefetto ha aperto i Palazzi Scaligeri per le ormai tradiziona­li visite guidate.

Sboarina I giovani rappresent­ano il futuro della nostra democrazia

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Il ricordoIl professore ungherese György Vigh con la moglie e il prefetto
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In piazza Bra Un momento delle celebrazio­ni del 2 Giugno. Da sinistra, il presidente della Provincia Pastorello, il prefetto Mulas e il sindaco Sboarina

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