Corriere di Verona

Non basta la telecamera Genitori in rivolta contro i baby teppisti dell’area di via Abba

- di Enrico Presazzi

L’hanno richiesta per mesi con tanto di petizioni e lo scorso gennaio hanno esultato quando, con il contributo di Agsm, il Comune ha inaugurato la telecamera che avrebbe dovuto mettere freno a vandali e baby pusher all’interno del piccolo parco giochi di via Abba, in borgo Trento. Ma con l’inizio della bella stagione, mamme e papà hanno ripreso a frequentar­e l’area verde insieme ai loro bambini e sono di nuovo sul piede di guerra. «Alla fine sembra sia servita a poco perché il problema si è solo spostato da un’area all’altra», sintetizza­no preoccupat­i.

Per chi non è pratico della zona, serve ricordare che il parco realizzato in mezzo ai condomini, è diviso in due: sulla destra alberi e panchine, sulla sinistra (verso il parcheggio Principe di Piemonte) un campetto da calcio in erba sintetica.

A dividere le due zone, una scalinata di gradoni in cemento. «È lì che si siedono questi teppisti - spiega un papà -. Bevono, ascoltano musica a tutto volume e a volte consumano anche droga».

Il tutto, secondo l’accusa, nascosti alla vista dell’occhio elettronic­o. Venerdì pomeriggio, verso le 17, nel giardino ci sono due baby sitter e una decina di bambini in età da scuola elementare; oltre a un genitore che scambia quattro calci al pallone insieme al bimbo di quattro anni. «Arrivano arrivano, vedrà che arrivano», profetizza quevono st’ultimo. Dal cancello di via Risorgimen­to, ecco comparire una comitiva di ragazzi. Uno di loro, in bici, impenna sul sintetico mentre gli altri, seduti sul muretto, guardano gli amici più grandi che calciano verso una delle due porte da calcio. Un lato del campo per loro, l’altro per i più piccoli.

In barba ai cartelli che recitano: «Vietato il gioco sul campo da calcio agli over 13». Un altro divieto impone di non fumare all’interno dell’area verde, ma in molti consumano una sigaretta dietro l’altra. «Quando arrivano loro, i nostri figli più piccoli de- sloggiare - commenta un altro padre che vive in zona -. Allo spaccio non ho mai assistito, ma a volte arrivano intense zaffate di marijuana». Confession­e in assoluto anonimato: «Se sanno che parlo, poi mi ritrovo l’auto danneggiat­a».

A farsi portavoce delle istanze e del malessere dei genitori è la consiglier­a comunale di Battiti, Paola Bressan. Era stata lei, all’epoca in Seconda circoscriz­ione, a spendersi attivament­e per far installare la telecamera ed è a lei che anche la scorsa settimana, si sono rivolte alcune mamme esasperate. «Quando mi presento lì, questi ragazzi si allontanan­o e poi puntualmen­te ritornano poco dopo - spiega -. La situazione comunque è attenziona­ta: l’ho segnalata all’assessore Daniele Polato e stiamo studiando il modo migliore per risolvere il problema».

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Campetto e divieti L’ingresso dell’area di via Abba al centro della polemica

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