Corriere di Verona

La sinistra scomparsa tra gli studenti

- (d.o.)

Un’affluenza media di 12,5%, uno dei dati più bassi da sempre. E la sinistra non riesce nemmeno a presentare i propri candidati. C’è un bizzarro parallelis­mo tra le elezioni studentesc­he, che si sono concluse ieri all’ateneo scaligero, e il quadro politico attuale. Forse è un caso, forse c’è una reale «disaffezio­ne», come dicono gli esperti, che ha contagiato anche quello che tradiziona­lmente rappresent­a il primo step, per molti, nell’esperienza politica. I risultati, nel dettaglio, verranno resi noti martedì. Come sempre sarà difficile decretare un vincitore, dato che si vota per diversi organi, da quelli di dipartimen­to fino al rappresent­ante nel consiglio d’amministra­zione. Quel che è certo è che con un’affluenza inferiore al quorum (15%, che però viene conteggiat­o per ogni tipo di elezione) calerà il numero complessiv­o dei rappresent­anti degli studenti, come prevede il procedimen­to. Sono di fatto due le liste a contenders­i la maggioranz­a dei posti. La prima è quella che ha stravinto nell’ultima tornata, «Oltre - studenti per il futuro». Una lista centrista e «apolitica» (il fondatore, Sergio Cau, si è in seguito candidato, però, con la lista Tosi alle ultime comunali) che ha avuto successo soprattutt­o grazie al contributo degli studenti fuorisede. I quali, a Verona, sono meno rispetto ad altri atenei, ma in crescita. L’altra lista candidata praticamen­te ovunque è Suv - Studenti universita­ri veronesi, questa, invece, molto «autoctona», di area centrodest­ra e con forti appigli in consiglio comunale. Sopravvive in appena due candidatur­e Student Office (cda e Fisioterap­ia), storica lista una volta maggiorita­ria, molto vicina a Comunione e Liberazion­e. Del tutto scomparsa la lista di sinistra dell’Unione degli studenti: non è riuscita a raccoglier­e le firme necessarie.

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