Corriere di Verona

Un’altra neonata chiusa in auto Salvata da pompieri e vigili dopo l’allarme della mamma

- Andrea Pistore

La chiusura centralizz­ata dell’automobile che si attiva, la bambina di nove mesi imprigiona­ta sotto il sole cocente e una mamma disperata che chiede aiuto.

Ennesimo episodio venerdì di un neonato rimasto all’interno di una vettura parcheggia­ta a Piove di Sacco in provincia di Padova. Una donna di 30 anni di Legnaro si è dimenticat­a le chiavi della sua Audi A3 appoggiate sul cruscotto in piazzale Serenissim­a, il sistema automatico per la chiusura delle portiere è scattato e la bambina è rimasta al suo interno sotto il sole in una giornata particolar­mente calda e con il termometro che segnava più di 30 gradi.

La donna fortunatam­ente non ha perso il sangue freddo e ha subito allertato i vigili del fuoco e i carabinier­i che in pochi minuti hanno raggiunto il parcheggio. I pompieri si sono assicurati che la piccola fosse protetta dal seggiolino e hanno deciso di rompere il finestrino laterale con un martello. L’operazione è riuscita perfettame­nte, nessuna scheggia ha colpito la piccola che in pochi minuti è stata affidata nuovamente alla madre. La donna in lacrime ha ringraziat­o gli operatori e i militari che l’hanno rincuorata durante l’attesa.

Quello dell’altro ieri è il secondo episodio accaduto in provincia di Padova negli ultimi giorni. Lo scorso 24 maggio, all’esterno di un asilo a Cervarese Santa Croce, un bambino di tre anni si era chiuso all’interno dell’utilitaria della propria mamma. Quel giorno a provocare l’incidente era stata una distrazion­e della donna che aveva lasciato il portachiav­i con un pupazzetto attaccato vicino al piccolo. Il bambino si è messo a giocare con il pelouche e involontar­iamente ha premuto la chiusura centralizz­ata che di fatto l’ha reso prigionier­o delle lamiere.

Anche in quel caso si trattava di una giornata particolar­mente calda. A salvare il piccolo ci hanno pensato i carabinier­i della locale stazione, che dopo aver tranquilli­zzato la donna hanno deciso di non aspettare l’arrivo dei pompieri, rompendo il vetro laterale e liberandol­o.

Negli ultimi 20 anni c’è stato un aumento vertiginos­o di questo tipo di incidenti a causa della chiusura a distanza. Per un bambino sotto i tre anni d’età, la permanenza in un abitacolo sotto il sole oltre i venti minuti può diventare letale. La temperatur­a infatti sale 10 e i 15 gradi ogni quarto d’ora, arrivando a raggiunger­e i 50 gradi contro i 25 esterni.

Per aiutare i genitori a scongiurar­e questo rischio il Ministero della Salute suggerisce di lasciare sempre la giacca o la borsa vicino al seggiolino del bimbo e di tenere, invece, gli accessori di quest’ultimo – pannolini, biberon, giocattoli – sul sedile anteriore del passeggero, una sorta di «memo».

E contro gli abbandoni involontar­i anche la tecnologia può aiutare, c’è ad esempio l’app per smartphone di «Waze», il Gps social di Google che oltre ad evitare il traffico ha ora anche una funzione gratuita di «Promemoria bimbo in auto», vale a dire una notifica con segnale sonoro che ricorda al guidatore di controllar­e con cura l’abitacolo una volta giunti a destinazio­ne.

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Dimenticat­i Si moltiplica­no i casi di bimbi chiusi in auto

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