Corriere di Verona

Piani per la mobilità, indetto il bando di gara «Ma tempi lunghi e nessun accenno alle bici»

La critica di Bertucco: «Chi vince avrà 390 giorni di tempo per consegnare il lavoro»

- L.A.

È partito l’iter per la redazione dei nuovi Piani per la mobilità cittadina, sia per il traffico in generale che per la cosiddetta «mobilità sostenibil­e».

La direzione Mobilità e Traffico del Comune di Verona ha infatti indetto il bando di gara per scegliere il soggetto cui affidare (costo previsto: 125 mila euro) l’incarico di preparare il Pums (Piano urbano della mobilità), verificare il Pgt (Piano del traffico) e la relativa Valutazion­e ambientale strategica (Vas).

Michele Bertucco (Sinistra e Verona in Comune) chiede quei Piani da diversi anni, ma adesso non sembra del tutto soddisfatt­o. Anzi. «Quello che salta immediatam­ente agli occhi – spiega infatti il capogruppo - sono i tempi molto lunghi del procedimen­to: l’affidatari­o Pericoli In bici in corso Porta Nuova avrà a disposizio­ne 390 giorni per consegnare tutti gli elaborati richiesti, ma al netto delle verifiche dell’Amministra­zione comunale, la quale avrà ovviamente facoltà di chiedere modifiche o integrazio­ni. Tenuto conto che il bando non è ancora pronto, questo significa che, se tutto va bene, il Pums vedrà la luce tra due anni e mezzo».

Che fare? Secondo Bertucco «la prospettiv­a di questo stallo prolungato, unita alla creazione di altri grandi attrattori previsti dalla Variante 23, dovrebbe suggerire all’amministra­zione la necessità di anticipare quegli interventi di riordino viabilisti­co, moderazion­e del traffico e riduzione delle emissioni che corrispond­ono agli obiettivi generali del Pums, con un esempio su tutti: un sistema di Zone Trenta (a velocità massima di 30 chilometri l’ora per le automobili, ndr) per migliorare la vivibilità e la sicurezza nei quartieri».

Sempre secondo Bertucco, «dal capitolato di gara emerge inoltre un’altra criticità: la mancanza di idee chiare sul ruolo della mobilità ciclistica. Ad esempio, nella ricostruzi­one dello stato di fatto del traffico a Verona, il Comune chiede di controllar­e diverse componenti di traffico tra le quali non compare la componente degli spostament­i in bicicletta. Si chiede infatti – spiega ancora il consiglier­e - di monitorare gli spostament­i in auto e gli spostament­i in autobus, mentre brilla, per mancanza, la componente del traffico ciclistico. Dunque – conclude Bertucco - lo scenario di partenza non terrà conto dei tanti che, come il sottoscrit­to, si muovono ogni giorno in città prevalente­mente in bicicletta: ci metteremo forse, come l’ex assessore Enrico Corsi, sulla collinetta a guardare passare le biciclette? Mistero».

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