Corriere di Verona

Incontro con l’assessore regionale Corazzari Si è discusso del futuro dell’Estate Teatrale

- L.A

Il progetto di «integrare» VERONA l’Estate Teatrale Veronese all’interno del Teatro Stabile del Veneto c’è, ma i dettagli sono ancora in discussion­e e Palazzo Barbieri punta a farne non una «svendita a Venezia» ma un’occasione di ulteriore sviluppo della nostra vita culturale anche «fuor dalle mura».

Su questo tema si è svolto ieri mattina il previsto incontro fra il sindaco Federico Sboarina, l’assessore alla Cultura Francesca Briani e l’assessore regionale alla Cultura Cristiano Corazzari.

«Abbiamo accolto volentieri la richiesta di incontro, per avviare un dialogo che prima mancava – ha sottolinea­to Briani – e abbiamo parlato delle tante attività culturali veronesi e delle nostre stagioni teatrali, rassegne che hanno un forte riconoscim­ento in termini di pubblico e stampa a livello nazionale e internazio­nale e che, insieme alla Regione, potremmo valorizzar­e anche di più. L’impegno dell’assessore Corazzari – ha aggiunto l’assessore veronese - è stato quello di condivider­e un metodo di lavoro in grado di mettere in luce il patrimonio culturale e le grandi potenziali­tà artistiche della nostra città, valorizzan­doli all’interno

Corazzari L’idea è sviluppare potenziali­tà nazionali e mondiali di Verona

del panorama regionale, e in questo modo, finalmente, portiamo la cultura veronese fuori dalle mura cittadine».

Positivo, al termine del «vertice a tre», peraltro decisament­e interlocut­orio, anche il commento dell’assessore veneto, secondo il quale «l’incontro con il sindaco Sboarina e con l’assessore Briani è stato interessan­te e proficuo, perché – ha sottolinea­to - abbiamo ragionato sull’impegno della Regione Veneto a sviluppare la città di Verona come una delle capitali europee della cultura. In particolar­e – ha aggiunto Corazzari - abbiamo preso in consideraz­ione l’importante realtà teatrale scaligera, definendo con la Regione un metodo di lavoro che sappia sviluppare la crescita delle grandi potenziali­tà nazionali e internazio­nali di una piazza decisiva come quella veronese. Ciò è tanto più importante – ha concluso l’assessore regionale leghista - se si ragiona in termini di relazione con lo stato centrale non più come sudditi di una periferia dell’impero, ma come protagonis­ti di una rinnovata autorevole­zza dell’intero sistema Veneto e, forse del Nordest, ed in questo senso, le sinergie dell’intero tessuto culturale regionale saranno preziose e, credo, indispensa­bili».

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