Corriere di Verona

Ds Hellas, D’Amico in pole ma occhio a Marchetti in volata

L’uomo del Cittadella: «Il Verona? Difficile rispondere, ora penso solo ai playoff»

- Matteo Fontana

Tutto fatto all’Hellas? Manca ancora qualcosa. Certo, c’è una soluzione che è in netto vantaggio su ogni alternativ­a possibile, ed è quella che vedrebbe l’area tecnica del Verona composta da Tony D’Amico come direttore sportivo e Fabio Grosso nel ruolo di nuovo allenatore. Eppure fino alla fine dei playoff di Serie B il quadro non sarà completo e, sullo sfondo, resta il nome di Stefano Marchetti, dg del Cittadella.

Tuttavia c’è un D’Amico che è più che in pole position per il passaggio ad un incarico effettivo dopo l’interim seguito alle dimissioni di Filippo Fusco. E, con lui, resta forte la spinta per l’ingaggio di Grosso, per cui rimane da superare lo scoglio, dall’esito per nulla scontato, dell’importo, fissato da un’apposita clausola rescissori­a, da versare al Bari per risolvere il contratto che lo lega alla società biancoross­a e che andrà a scadenza il 30 giugno 2019. Bari che, in questo momento, ha gravi problemi economici da superare, al punto da essere a rischio crack, e che, per ora, non si muove sul tema dell’allenatore. Percentual­i? D’Amico ds del Verona al 95 percento, Grosso tecnico al 60, dicono i «quotisti», per chi volesse sbilanciar­si in qualche puntata al gran bazar pallonaro. La definizion­e non è, però, ancora arrivata.

Marchetti è un’ipotesi lontana, ma neppure tanto quanto possa sembrare. Il diretto interessat­o dice e non dice, impegnato com’è nella corsa alla Serie A del Cittadella, di scena domani sera a Frosinone nella gara di ritorno delle semifinali playoff: «Io all’Hellas? Difficile rispondere – le sue parole, pronunciat­e durante un’intervista rilasciata a Rmc Sport –. In questo momento penso solo alla partita contro il Frosinone. Poi faremo tutti i ragionamen­ti, per me il Cittadella è il Cittadella. Non voglio sprecare energie, è un momento storico per il Cittadella: voglio viverlo e assaporarl­o al meglio». Allo stesso modo, aumentano gli spifferi, in arrivo dal Tombolato, che suggerisco­no che non si sarebbero del tutto interrotti i contatti tra Setti e Marchetti, che come tecnico di riferiment­o ha Roberto Venturato, con cui nelle ultime stagioni ha portato in alto il Cittadella.

Piano B per il Verona o ipotesi sfumata, a maggior ragione vincolata all’esito degli spareggi per la Serie A, con una promozione del «Citta» che chiuderebb­e qualsiasi spiraglio? Un po’ dell’uno, un po’ (molto, in realtà) dell’altro. Intanto ci sono i punti fermi della questione. Ossia, che Setti ha massima fiducia in D’Amico, con cui ha cementato un rapporto di piena stima, ed è pronto a consegnare a lui le chiavi di cui servirsi per rifondare il Verona. Secondo, che il rebus Grosso non è d’immediata soluzione. Terzo, che Marchetti non ha sbarrato la strada a un’intesa con l’Hellas, ma anche che, in egual misura, non ha concesso ampie aperture a un eventuale okay. Quarto, che non se ne parlerà prima della fine dei playoff.

Una linea di demarcazio­ne temporale, questa, che l’entourage di Setti ha sempre posto come termine perentorio per ogni decisione ultimativa. Ancora pochi giorni, poi il velo verrà alzato.

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A sinistra Tony D’Amico, direttore sportivo ad interim dell’Hellas ed ex braccio destro di Filippo Fusco. A destra Stefano Marchetti, l’uomo che ha portato in alto il Cittadella
Una poltrona per due A sinistra Tony D’Amico, direttore sportivo ad interim dell’Hellas ed ex braccio destro di Filippo Fusco. A destra Stefano Marchetti, l’uomo che ha portato in alto il Cittadella
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