Corriere di Verona

«Ikea, aperti al confronto ma niente Marangona»

Il sindaco Sboarina : «Siamo aperti al confronto, ma nell’area del Consorzio Zai non si farà nulla»

- Lillo Aldegheri © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Nell’area della Marangona non è possibile insediare l’enorme centro commercial­e ma neppure il solo punto vendita Ikea. Se invece, come dice ora l’Azienda, ci verrà proposto un qualcosa di diverso, tipo parco dei divertimen­ti o impianto sportivo, da insediare in una zona diversa, beh, allora noi siamo pronti a discuterne». Così il sindaco Federico Sboarina alla festa del Pd.

«Nell’area della Marangona no, mai. Lì non è possibile insediare il previsto, enorme centro commercial­e ma neppure il solo punto vendita Ikea. Se invece, come dice ora l’Azienda, ci verrà proposto un qualcosa di diverso, tipo parco dei divertimen­ti o impianto sportivo, da insediare in una zona diversa, beh, allora noi siamo pronti a discuterne senza preconcett­i né preclusion­i». Il sindaco Federico Sboarina ha ribadito la sua posizione su questa clamorosa vicenda, in maniera pacata ma fermissima, parlando alla festa del Partito democratic­o, l’altra sera in Borgo Nuovo. E l’assessore all’Urbanistic­a, Ilaria Segala, con precisione ingegneris­tica, definisce il perché del no assoluto in Marangona. «Le grandi strutture di vendita (superiori a 2.500 metri quadri) devono essere ubicate all’interno del perimetro urbano – spiega – e soltanto in alcune zone ben precise».

Segala invita quindi a un piccolo… ripasso delle regole: «Le grandi strutture sono sopra i 2.500 metri quadri – dice - e la sola “Ikea mobilifici­o” è di 40 mila metri: per questa ragione, alla Marangona non è possibile insediare nemmeno la sola Ikea. E questo – aggiunge – dovrebbe far capire a Tosi o anche al Pd (che raccontano grandi bugie sui giornali) che non è vero che al progetto dell’Ikea la Regione aveva detto di sì, perché anche quando Tosi era sindaco, alla Marangona non si poteva insediare una grande struttura di Vendita perché non compatibil­e la normativa di quella zona».

C’è chi parla di deroghe possibili. Ma l’assessore non molla di un millimetro: «Le deroghe alle localizzaz­ioni delle grandi strutture di vendita – ribadisce - possono essere fatte soltanto a condizioni precise: il Comune deve infatti dare atto dell’inesistenz­a di aree disponibil­i e di adeguate dimensioni all’interno del centro abitato, mentre l’insediamen­to deve costituire riqualific­azione di aree degradate, oppure l’iniziativa deve consolidar­e poli commercial­i già esistenti».

Tradotto dall’«ingegneres­e», nessuna di queste condizioni (area degradata, polo già esistente) vale per la Marangona. Ma allora: se non lì,

L’assessore Ilaria Segala Ricordo a Tosi e al Pd che non è vero che la Regione aveva detto sì al progetto dell’Ikea

dove? In quale area esistono condizioni (cui va aggiunta quella, essenziale per Ikea, della visibilità del centro per chi viaggia in autostrada)? Segala… s’incerotta le labbra e non aggiunge una sillaba. Aree di questo tipo ci sarebbero in Comuni confinanti (e un big della politica si spinge a ipotizzare uno spostament­o a Bussolengo oppure a Nogarole Rocca). Di sicuro, altri Comuni potrebbero essere attenti, visto che della questione si è interessat­o l’altro giorno anche il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi (Pd), che ha chiesto informazio­ni a Sboarina sulla vicenda, rimanendo peraltro anche lui perplesso alla notizia dell’abbinament­o tra punto Ikea e centro commercial­e. «Se ci sono spazi per trattare li sonderemo – ha dichiarato Palazzi alla Gazzetta di Mantova – aprendo i contatti con i possibili sviluppato­ri di Ikea, ma è fuorviante il pensiero che il tema sia…via da Verona, allora c’è posto a Mantova». Mantova ha peraltro appena «soffiato» a Verona il nuovo polo distributi­vo della Rossetto, che sorgerà su di un’area di 400mila metri quadri.

Sul fronte politico, intanto, il Pd chiede a Sboarina di aprire una trattativa con la multinazio­nale. Secondo i consiglier­i comunali dem «se il problema è il centro commercial­e annesso, se ne discute, non si sbatte la porta in faccia a un investitor­e con una conferenza stampa frettolosa. Prima che Sboarina cambi di nuovo idea - aggiungono - lo invitiamo a riportare la questione nella giusta prospettiv­a, che è quella dello sviluppo della Marangona: se Ikea può dare un forte contributo alla infrastrut­turazione dell’area, l’amministra­zione ha il dovere di sedersi a un tavolo con gli svedesi, la Regione, le associazio­ni di categoria, e non alzarsi prima di aver trovato un accordo: non era stato proprio l’assessore Polato a dire no all’Ikea nell’area Biasi e sì alla Marangona?».

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Una veduta dall’alto dell’Ikea di Padova, l’unica finora presente in Veneto
A Padova Una veduta dall’alto dell’Ikea di Padova, l’unica finora presente in Veneto
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