Personale spostato dall’Usl 9 Condannata la Regione
Il Tribunale di Verona emette la prima sentenza contro la Regione. La replica: «Ricorriamo in appello»
Il Tribunale di Verona, ha accolto il ricorso presenta- to dalla Cgil dichiarando la condotta antisindacale dell’Usl 9 Scaligera e dell’Azienda Zero. La vertenza riguarda il trasferimento dei dipendenti addetti alle attività cedute all’Azienda Zero che ha già annunciato l’appello.
Torna sotto i riflettori l’Azienda Zero, creata dalla Regione per gestire parte delle mansioni amministrative delle Usl a costo zero appunto, perchè i dipendenti (200 ora, 400 quando sarà a pieno regime) non sono neo assunti ma lavoratori trasferiti dalle stesse aziende sanitarie in base alla mobilità volontaria. Finita però nel mirino del Tribunale di Verona, che per primo ha accolto il ricorso presentato dalla Cgil — e già respinto dai giudici di Venezia e Treviso — accertando e dichiarando la condotta antisindacale dell’Usl 9 Scaligera e dell’Azienda Zero. E l’illegittimità parziale dell’accordo firmato dalla Regione con i sindacati (tranne la Cgil) nella parte in cui prevede la riduzione del fondo aziendale dell’Usl 9 in misura predeterminata, oltre al trasferimento dei dipendenti addetti alle attività cedute all’Azienda Zero «con processi di mobilità sottoposti alla valutazione discrezionale dell’azienda destinataria».
Cosa significa? Per mantenere i 2,7 miliardi di euro di costo del personale del Sistema sanitario regionale, Palazzo Balbi ha creato il fondo contrattuale per i lavoratori dell’Azienda Zero prelevando da ognuna delle 9 Usl lo 0,96% di risorse e lo 0,46% di organico. Metodo che la Cgil contesta, perché dice: se l’Azienda Zero prende, in questo caso, dall’Usl 9 una ventina di amministrativi che volontariamente hanno scelto il trasferimento, deve portare via contestualmente solo la retribuzione di risultato relativa agli stessi e alle mansioni loro attribuite, non una percentuale maggiore (nella fattispecie 200mila euro), che va a intaccare anche le risorse del comparto (infermieri, operatori sociosanitari, tecnici) e dei medici. «Con questo criterio i dipendenti che restano all’Usl Scaligera, come alle altre, si ritrovano un sovraccarico di lavoro e meno soldi — avverte Daniele Giordano, segretario regionale di Cgil Sanità —. E soprattutto le risorse contrattuali dei lavoratori devono essere discusse con i sindacati, non prelevate in modo coatto dall’alto». Ed è il motivo per il quale il giudice Cristina Angeletti accusa l’Azienda Zero e l’Usl 9 di condotta antisindacale. E dispone, con sentenza immediatamente esecutiva appellata però dalla Regione («l’accordo c’è, con tutte le altre sigle»), di ricorrere al trasferimento previsto per la fattispecie del ramo d’azienda.
«Ma così la mobilità sarà coatta e non più volontaria — precisano da Palazzo Balbi — perciò dovremo trasferire da Verona all’Azienda Zero l’equivalente di un ramo d’azienda, quindi un intero comparto comprensivo di Economato, Uffici del personale e legale, per un totale di 65 persone, anche contrarie, e un importo tre volte maggiore all’attuale». Prima però, dice la sentenza, va riaperto il tavolo della trattativa e intanto il personale e le risorse dell’Usl 9 già portati in Azienda Zero restano là. Perchè l’accordo firmato con gli altri sindacati non viene sospeso. «Rispetteremo senza riserve le indicazioni del giudice — dice Claudio Costa, commissario di Azienda Zero — ma a rimetterci saranno i lavoratori dell’Usl Scaligera, costretti a gravosi trasferimenti nonostante la loro volontà contraria». «È gravissimo che la Regione abbia consapevolmente scavalcato un sindacato — nota Piero Ruzzante, consigliere regionale di LEU — il carrozzone voluto da Luca Zaia è pieno di problemi».