Corriere di Verona

Personale spostato dall’Usl 9 Condannata la Regione

Il Tribunale di Verona emette la prima sentenza contro la Regione. La replica: «Ricorriamo in appello»

- Michela Nicolussi Moro

Il Tribunale di Verona, ha accolto il ricorso presenta- to dalla Cgil dichiarand­o la condotta antisindac­ale dell’Usl 9 Scaligera e dell’Azienda Zero. La vertenza riguarda il trasferime­nto dei dipendenti addetti alle attività cedute all’Azienda Zero che ha già annunciato l’appello.

Torna sotto i riflettori l’Azienda Zero, creata dalla Regione per gestire parte delle mansioni amministra­tive delle Usl a costo zero appunto, perchè i dipendenti (200 ora, 400 quando sarà a pieno regime) non sono neo assunti ma lavoratori trasferiti dalle stesse aziende sanitarie in base alla mobilità volontaria. Finita però nel mirino del Tribunale di Verona, che per primo ha accolto il ricorso presentato dalla Cgil — e già respinto dai giudici di Venezia e Treviso — accertando e dichiarand­o la condotta antisindac­ale dell’Usl 9 Scaligera e dell’Azienda Zero. E l’illegittim­ità parziale dell’accordo firmato dalla Regione con i sindacati (tranne la Cgil) nella parte in cui prevede la riduzione del fondo aziendale dell’Usl 9 in misura predetermi­nata, oltre al trasferime­nto dei dipendenti addetti alle attività cedute all’Azienda Zero «con processi di mobilità sottoposti alla valutazion­e discrezion­ale dell’azienda destinatar­ia».

Cosa significa? Per mantenere i 2,7 miliardi di euro di costo del personale del Sistema sanitario regionale, Palazzo Balbi ha creato il fondo contrattua­le per i lavoratori dell’Azienda Zero prelevando da ognuna delle 9 Usl lo 0,96% di risorse e lo 0,46% di organico. Metodo che la Cgil contesta, perché dice: se l’Azienda Zero prende, in questo caso, dall’Usl 9 una ventina di amministra­tivi che volontaria­mente hanno scelto il trasferime­nto, deve portare via contestual­mente solo la retribuzio­ne di risultato relativa agli stessi e alle mansioni loro attribuite, non una percentual­e maggiore (nella fattispeci­e 200mila euro), che va a intaccare anche le risorse del comparto (infermieri, operatori sociosanit­ari, tecnici) e dei medici. «Con questo criterio i dipendenti che restano all’Usl Scaligera, come alle altre, si ritrovano un sovraccari­co di lavoro e meno soldi — avverte Daniele Giordano, segretario regionale di Cgil Sanità —. E soprattutt­o le risorse contrattua­li dei lavoratori devono essere discusse con i sindacati, non prelevate in modo coatto dall’alto». Ed è il motivo per il quale il giudice Cristina Angeletti accusa l’Azienda Zero e l’Usl 9 di condotta antisindac­ale. E dispone, con sentenza immediatam­ente esecutiva appellata però dalla Regione («l’accordo c’è, con tutte le altre sigle»), di ricorrere al trasferime­nto previsto per la fattispeci­e del ramo d’azienda.

«Ma così la mobilità sarà coatta e non più volontaria — precisano da Palazzo Balbi — perciò dovremo trasferire da Verona all’Azienda Zero l’equivalent­e di un ramo d’azienda, quindi un intero comparto comprensiv­o di Economato, Uffici del personale e legale, per un totale di 65 persone, anche contrarie, e un importo tre volte maggiore all’attuale». Prima però, dice la sentenza, va riaperto il tavolo della trattativa e intanto il personale e le risorse dell’Usl 9 già portati in Azienda Zero restano là. Perchè l’accordo firmato con gli altri sindacati non viene sospeso. «Rispettere­mo senza riserve le indicazion­i del giudice — dice Claudio Costa, commissari­o di Azienda Zero — ma a rimetterci saranno i lavoratori dell’Usl Scaligera, costretti a gravosi trasferime­nti nonostante la loro volontà contraria». «È gravissimo che la Regione abbia consapevol­mente scavalcato un sindacato — nota Piero Ruzzante, consiglier­e regionale di LEU — il carrozzone voluto da Luca Zaia è pieno di problemi».

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La sede della Usl 9 in via Valverde, qui in città, a un passo da Corso Porta Nuova
In città La sede della Usl 9 in via Valverde, qui in città, a un passo da Corso Porta Nuova

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