Corriere di Verona

Mamma e papà vogliono crescere i figli vegani

- D.O.

«Voglio crescere mio figlio vegano, cosa devo fare?». La richiesta arriva con sempre maggior frequenza ai pediatri. E, in un certo senso, rappresent­a per i medici una buona notizia, perché chiedendo consiglio si evitano pericolose strategie «fai da te». Il tema è stato affrontato, quasi a sorpresa, al convegno «Nutrizione, metabolism­o e diabete nel bambino e nell’adolescent­e», un appuntamen­to fisso da undici anni a questa parte, organizzat­o dall’unità di Pediatria a indirizzo diabetolog­ico del Policlinic­o. Ogni anno gli specialist­i fanno il punto sullo «stato delle cose» che riguarda la nutrizione infantile, concentran­dosi in particolar­e su sovrappeso e obesità. Ma nell’agenda è entrata inevitabil­mente anche la questione dello svezzament­o «senza carne» e, addirittur­a, senza proteine animali.

In passato la comunità medica si è divisa al riguarda, ma c’è una certezza: meglio che i genitori che optano per questa scelta siano seguiti. «È qualcosa che si può fare, con le opportune precauzion­i - afferma Claudio Maffeis, direttore della Pediatria di Borgo Roma e organizzat­ore del convegno -. Innanzitut­to serve un pediatra nutrizioni­sta che prescriva una dieta adeguata. Quindi bisogna seguire costanteme­nte il bambino nel tempo e assicurars­i che prenda gli integrator­i necessari. Tra questi, le vitamine B 12 e il ferro». Maffeis conferma che il numero di richieste è in aumento. «C’è evidenteme­nte una nuova sensibilit­à, soprattutt­o tra le coppie più giovani».

Nonostante la svolta «salutista» di qualche famiglia, l’obesità resta un problema diffuso, anche se il Veneto se la cava meglio del resto d’Italia. «I dati parlano ancora di un 25-30% di bambini sovrappeso - prosegue il professore e un 10% obeso. Ci sono diversi fattori all’origine di questa situazione. Quelli genetici, che però incidono solo in un caso su dieci. Poi ci sono i fattori ambientali: il comportame­nto della madre durante la gravidanza può essere determinan­te: soprattutt­o il fumo, nel corso dei nove mesi, può predisporr­e al sovrappeso. Va poi monitorato il peso alla nascita: se il valore è significat­ivamente superiore alla media, ma anche significat­ivamente inferiore, il neonato è maggiormen­te a rischio».

Restare «in forma» nei primi anni di vita è importante, anche per contenere i rischi diabete. «È ancora difficile far passare il messaggio che il diabete può colpire anche i bambini - conclude Maffeis e rimane il problema delle diagnosi tardive. Anche per questo, in Veneto è stata attivata una rete regionale per l’obesità, che coinvolge i pediatri e gli ospedali, in modo da aumentare le probabilit­à di intervenir­e in tempo».

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Domanda Ai pediatri è chiesto come crescere un figlio vegano

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