Corriere di Verona

«Rapinati in casa, pensavo di morire»

Caldiero, il racconto dei due pensionati aggrediti a pugni e colpi di taglierino

- Enrico Presazzi

Quando, mercoledì sera, hanno visto quei due ragazzi con il passamonta­gna spuntare dalla siepe hanno subito pensato a uno scherzo. Ma Luigi Bonomi e la moglie Rosetta, pensionati che vivono in una villetta in via Sorgente, a Caldiero, hanno capito in poco tempo che i due sconosciut­i non avevano alcuna intenzione di ridere. «Ci hanno tempestati di pugni al volto Uno dei due ha estratto un taglierino e ha iniziato a colpire mio marito al volto...».

Quando, mercoledì sera, hanno visto quei due ragazzi con il passamonta­gna calato sul viso spuntare dalla siepe che divide il loro cortile dai vigneti, hanno subito pensato a uno scherzo. Ma Luigi Bonomi e la moglie Rosetta, pensionati che da tre anni vivono in una villetta in fondo a via Sorgente, a Caldiero, hanno impiegato pochi istanti per realizzare che i due sconosciut­i non avevano alcuna intenzione di ridere. «Eravamo seduti qui, sotto il portico. Nemmeno il tempo di dire a mio marito “ma guarda questi qui” che ci siamo ritrovati tempestati di pugni al volto - raccontava ieri mattina la signora, 73 anni, con i lividi ancora evidenti sul naso -. Sembravano due esperti di arti marziali e indossavan­o i guanti. Uno mi ha tappato la bocca per non farmi gridare, mi sono sentita soffocare e ho pensato “ciao papà, adesso vengo via e ti raggiungo”». A suo marito, di un anno più giovane, è andata anche peggio: «Uno dei due ha estratto un taglierino da una tasca e ha iniziato a colpirlo al volto. Gli ha lasciato un taglio profondo vicino all’orecchio e uno sulla guancia: il sangue schizzava dappertutt­o e quando Luigi è caduto, quelli hanno continuato a colpire con calci e pugni». Cercavano soldi e solo quando l’anziano ha promesso loro che gli avrebbe consegnato tutto quel che aveva in casa, si sono fermati. Bonomi, ex titolare di un’officina meccanica specializz­ata negli impianti di iniezione a Poiano, è entrato in casa e ha preso i contanti della pensione. «Ma quelli hanno voluto anche le collanine che avevamo al collo e puntavano i miei anelli - ha proseguito la signora Rosetta -: per un attimo ho temuto che fossero pronti a tagliarmi le dita». Una volta raggranell­ato il bottino (circa 500 euro, oltre agli ori), i due si sono allontanat­i a piedi per i campi. «Parlavano con un accento dell’Est Europa e uno di loro ha lasciato il passamonta­gna sullo stendipann­i che avevo nel prato. Non l’ho visto in faccia - ha ricordato la signora -. Ma andando via ho sentito che si lamentava dicendo che avevano sbagliato casa». Particolar­i al vaglio dei carabinier­i della compagnia di San Bonifacio che ora stanno indagando per risalire all’identità dei due banditi. L’allarme è scattato verso le 20.30 di mercoledì e il signor Bonomi da quel momento si trova ricoverato nel reparto di Chirurgia dell’ospedale di San Bonifacio con un trauma cranico. Qualche indizio potrebbe arrivare dai filmati registrati dalle telecamere installate nel giardino della villetta che avrebbero ripreso interament­e la scena. Un blitz rapido, durato poco meno di un quarto d’ora. I rapinatori sarebbero entrati in cortile dopo aver svitato i bulloni di una delle ringhiere della cancellata che circonda la villetta, nascosti dalla siepe. La coppia di anziani era in giardino, a pochi metri di distanza, ma non si è resa conto di nulla e si è trovata di fronte i ladri, proprio davanti all’ingresso. Resta da capire se i coniugi Bonomi fossero o meno il loro reale obiettivo: «Le telecamere sono ben in vista e abbiamo le inferriate alle finestre, oltre alla porta blindata - ricordava Rosetta -. Ma qualche settimana fa, ho notato una donna che ha parcheggia­to qui di fronte e scattava foto. Purtroppo non ho annotato la targa della sua auto». Difficile dire se si trattasse di una complice dei due, arrivata in via Sorgente per un sopralluog­o. «Questa casa è il frutto dei sacrifici di una vita - commentava Rosetta -, non mi sarei mai potuta immaginare una cosa del genere».

Sono spuntati questi col viso coperto hanno ferito mio marito con la lama

Si sono presi tutto Uno poi ha detto: abbiamo sbagliato casa

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L’aggredita Rosetta Bonomi
 ?? (Sartori) ?? Pestaggio Rosetta Bonomi, in un primo piano qui a fianco e, nella foto sotto, nel porticato dove ha subìto l’aggression­e: evidenti i segni lasciati dai banditi
(Sartori) Pestaggio Rosetta Bonomi, in un primo piano qui a fianco e, nella foto sotto, nel porticato dove ha subìto l’aggression­e: evidenti i segni lasciati dai banditi
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