Narcotizza la moglie e la violenta
«Sedata con benzodiazepina, legata al letto e abusata». Scatta il processo
Sedata con la «droga dello stupro», immobilizzata, denudata, violentata, filmata. È una denuncia choc quella con cui una veronese farà finire il marito al banco degli imputati a partire da martedì.
Sedata con la «droga dello stupro», immobilizzata, denudata, violentata, filmata. È una denuncia choc quella con cui una veronese farà finire il marito al banco degli imputati a partire da martedì.
Davanti al Tribunale collegiale presieduto dal giudice Rita Caccamo, fra tre giorni l’ormai ex coniuge, difeso dall’avvocato Paola Montresor, dovrà rispondere di violenza sessuale pluriaggravata. Un reato, quello ipotizzato dal pm Bianca Rinaldi nel capo d’imputazione, dietro cui si cela l’agghiacciante racconto della moglie, tutelata dal legale Paolo Tacchi Venturi.
Secondo l’accusa «in diverse occasioni», durante l’arco di tempo racchiuso «tra il marzo e il 15 aprile 2015», il compagno convivente l’avrebbe «costretta, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, a subire atti sessuali con l’uso di sostanze narcotiche ed alcoliche».
Dunque non l’avrebbe fatto una sola volta, ma in più circostanze: alla moglie sarebbero state somministrate per mano del marito «dosi massicce di una sostanza narcotica (benzodiazepina alprazolam) mischiata con alcol». Il consorte avrebbe agito in quel modo «anche mediante la ripetuta somministrazione di tali sostanze tramite una siringa senza ago», di cui si sarebbe servito persino « nel momento in cui la vittima si trovava già in stato di incoscienza». Dopo essere riuscito a iniettare la droga alla moglie, avrebbe «ingenerato nella donna uno stato di alterazione e di incoscienza tale da non consentirle alcuna reazione e consapevolezza del sé». A quel punto, sedata la compagna usando la famigerata «droga dello stupro», il racconto dell’orrore prosegue con l’uomo che avrebbe «denudato completamente» la vittima, «in un’occasione anche legandola al letto utilizzando delle corde». Choccanti anche i minuti successivi che,secondo quanto gli verrà contestato martedì in aula, lo avrebbero visto «abusare sessualmente della moglie». Per violentarla, tralasciando ulteriori particolari ancora più cruenti, si sarebbe servito anche di alcuni oggetti tra cui delle mollette. Nel capo d’imputazione, invece, non si accenna ai filmati che l’uomo avrebbe girato mentre perpetrava atti simili: stando alla versione della donna, quest’ultima si sarebbe infatti resa conto di quanto le era accaduto mentre risultava in stato di sedazione grazie ad alcuni video in cui si era imbattuta usando il computer del consorte. Senza quelle riprese, del resto, non avrebbe mai potuto ricordarsi e rendersi conto di ciò che sarebbe stata costretta a subire per mano dell’uomo mentre si trovava sedata e incapace di reagire sotto l’effetto della droga dello stupro. Accuse pesanti, quelle di cui risponderà l’imputato in tribunale (martedì, se il processo avrà inizio senza imprevisti, sono i calendario le deposizioni dei primi testi citati dal pm), a cui si aggiungono anche due aggravanti: aver commesso il reato ai danni della moglie e aver usato quel terribile mix di alcol e droga.
Denuncia choc La vittima ha scoperto l’accaduto dai video memorizzati nel pc del consorte