Corriere di Verona

Riparte la Tav, imprese schierate «Va difesa con tutte le forze» Agostino Bonomo di Confartigi­anato: «Senza Tav rischiamo l’emarginazi­one. ammonisce - Non assisterem­o da semplici osservator­i a quanto potrà succedere in tema Tav e Pedemontan­a Veneta». Le i

Il nuovo feeling tra Confindust­ria e Zaia. M5S nel mirino: «Vende sogni»

- Martina Zambon

A Roma si dice che le chiacchier­e «stanno a zero» ma nei primi convulsi giorni di vita del governo pentastell­ato, le dichiarazi­oni (opposte) di Lega e M5S si rincorrono e deflagrano in Veneto. E di chiacchier­e, francament­e, se ne fanno tante. L’argomento è uno solo: le grandi opere, quelle infrastrut­ture che per il governator­e Luca Zaia, ma anche per il «capitano» Matteo Salvini, come confermano i fedelissim­i, non sono in discussion­e. Men che meno la Tav di cui si è firmato nei giorni scorsi il contratto per il primo lotto Brescia-Verona. Il Carroccio schierato a testudo romana: compatto e agguerrito. Tanto che il ministro vicentino alle Autonomie Erika Stefani, mentre studia il dossier Tav, anticipa: «Sto con Zaia, nessun dubbio». E il collega alla Famiglia, il veronese Lorenzo Fontana, aveva già scandito che al pentastell­ato Danilo Toninelli alla guida del Mit, il il ministero alle Infrastrut­ture e Trasporti, sarà affiancato un uomo forte del Carroccio come sottosegre­tario. Vigilanza altissima sul tema più caldo: le strade, ferrate e non, per far correre la «ripresina». Succede, così, che gli industrial­i, saldamente su posizioni renziane, per così dire, e con un’adorazione mal celata per l’ex ministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda, vivano un nuovo momento di autentica passione per Zaia: «Chiariamo un punto: grandi opere e infrastrut­ture sono una premessa imprescind­ibile per lo sviluppo del Veneto. - chiosa Luciano Vescovi alla guida di Confindust­ria Vicenza - Penso alla Pedemontan­a, per noi importanti­ssima su cui Zaia si è sempre impegnato. E’ stato esemplare. E poi siamo seri, anche sulla Tav, ci sono dei contratti firmati, una parte di opere già cantierate. Considero la posizione di tutti i politici nazionali ancora propagandi­stica. Atteniamoc­i ai fatti certi, gli annunci non ci interessan­o. Noi abbiamo come riferiment­o Zaia e sta dimostrand­o di essere vicino alle imprese». «Chiacchere a zero», meglio i fatti, si diceva. Va giù duro anche il presidente regionale di Confindust­ria, Matteo Zoppas: «E’ finito il periodo elettorale: cominciamo a guardare al futuro e non a dopodomani, gli investimen­ti in infrastrut­ture di cui beneficia la popolazion­e prima ancora delle imprese sono fondamenta­li per garantire progresso competitiv­ità.

Parla addirittur­a di «ultima chance per agganciare il Veneto al nuovo triangolo produttivo Milano-Venezia-Bologna», taglienti. Nicola Finco, capogruppo della Lega a Palazzo Ferro Fini, spiega: «Ora, non è che si possa bloccare il paese perché è arrivato Toninelli. E il neo ministro verrà a più miti consigli fra un po’, quando si misurerà sulla realtà di chi amministra. Il M5S deve capire che non è più all’opposizion­e, ora deve essere più prudente e non vendere sogni». Il leghista vicentino Marino Finozzi guida la prima commission­e in consiglio regionale ed è noto per i modi felpati, l’eleganza mai gridata: «Jacopo Berti, capogruppo M5S in consiglio non ha ancora capito che fare politica non significa accusare qualcun altro di agire in modo losco. La Tav, se Vicenza vuole uscire dal ruolo di Cenerentol­a del Veneto, dobbiamo avere il coraggio di completarl­a».

Un consiglio ai pentastell­ati dall’assessore regionale al lavoro di FI Elena Donazzan: «La politica delle barricate crea un danno, se gridi al lupo al lupo, va a finire che non ti si crede più. Con la Tav, parliamo di ammodernar­e l’Italia, punto». Angela Colmellere, neo deputata del Carroccio, trevigiana chiude con ottimismo: «Prevarrà il buon senso».

Zoppas (Confindust­ria Veneto) Il periodo elettorale è finito, ora pensiamo al futuro Bonomo (Confartigi­anato) Tav, ultima chance del Veneto per non restare al palo Grandi opere No, compatto delle categorie economiche al blocco della Tav e della Pedemontan­a

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