Da Brescia al Veneto, il festival d’organo su Bach
Canazza, direttore del Conservatorio di Castelfranco: «Evento raro, valorizza una tradizione»
Un festival organistico dedicato a Johann Sebastian Bach, partito da Brescia, che coinvolge il Veneto attraverso il Conservatorio Agostino Steffani di Castelfranco Veneto (Treviso). Ci spiega l’evento il direttore del Conservatorio Steffani, Stefano Canazza.
Come è impostato questo festival organistico nazionale?
«E’ un’iniziativa assai rara, che prevede l’esecuzione dell’imponente opera omnia per organo di Johann Sebastian Bach. Noi siamo entrati nel merito del progetto grazie al maestro Giorgio Benati, docente del Conservatorio Luca Marenzio di Brescia, il quale ha chiesto espressamente al direttore Ruggero Ruocco di coinvolgere anche lo Steffani di Castelfranco Veneto. Un invito che non potevo non accogliere. In tutta la Marca, così come nella provincia di Belluno, esiste un importante patrimonio di organi pregiati, una tradizione su cui va tenuta alta l’attenzione».
La zona di Treviso ha quasi un primato in fatto di organi storici ristrutturati
«Esatto. È un tema strettamente correlato al territorio e tutta la letteratura per lo strumento assume un significato fondamentale. Inoltre il festival
permette la valorizzazione degli edifici di culto dove ci sono gli organi». Quando si svolgeranno i
primi eventi nel Veneto? «Stiamo definendo le date per i mesi estivi, per poi proseguire in maniera più articolata durante l’autunno e l’inverno. Intanto ci saranno concerti al Duomo di Asolo e a Treviso con giovani organisti bresciani. Lo scambio dei musicisti è una delle ricchezze di questa sinergia con il Conservatorio di Brescia e la sede di Darfo Boario Terme. Per avvicinare i ragazzi alla materia e allo strumento, a settembre e ottobre sono previste anche lezioni-concerto per le scuole primarie e secondarie».
Nel panorama dei conservatori veneti quali sono i tratti distintivi dello Steffani di Castelfranco?
«Lo Steffani nasce nel 1969 come sede staccata di Venezia ed è autonomo dal 1980. E’ l’unico conservatorio della Marca e del bellunese. Abbiamo un pubblico internazionale, non solo nell’ambito dell’Erasmus, grazie ad allievi che vengono da varie parti d’Europa per studiare con i nostri professori. A livello nazionale l’eccellenza è rappresentata dalla scuola d’archi, con musicisti come il violoncellista Mario Brunello e il violinista Giuliano Carmignola. Tra le novità, il dipartimento di jazz e il dipartimento di musica elettronica, tecnico del suono, direttore di sala di registrazione. Collaboriamo anche con la Fondazione Benetton».