«Quelle facce un po’ così» raccontate da Serra e Jannacci E Bregovic incanta il Romano
Festival della Bellezza in dirittura d’arrivo, con la programmazione, raddoppiata rispetto alle precedenti edizioni, che sta volgendo al termine. Una maratona di incontri, racconti, spettacoli e concerti, la maggior parte sold out, che ieri sera ha visto protagonisti Michele Serra e Paolo Jannacci al Giardino Giusti in uno scoppiettante dialogo con Alcide Marchioro, direttore artistico della manifestazione. È toccato al figlio dunque, polistrumentista e compositore, musicista jazz e
autore di colonne sonore, rievocare con parole e musica, chiacchierando, cantando e suonando al piano, la figura del padre, il medico e geniale cantautore Enzo Jannacci, e di tanti altri protagonisti della satira nella canzone. «Quelle facce un po’ così», verso preso a prestito da Paolo Conte, scelto come titolo per l’incontro, sono quelle di personaggi come Walter Valdi, Beppe Viola, Piero Ciampi, Rino Gaetano che con Jannacci e Gaber, il cui omaggio a cura di Ivano Fossati è andato in scena qualche sera fa nell’ambito del Festival, animarono con la loro comicità surreale una stagione straordinaria al Derby Club di Milano negli anni ’60 e ‘70. E dopo l’impennata musicale che ha visto protagonisti l’altra sera Morgan e l’Orchestra Machiavelli, con i bellissimi arrangiamenti di Valentino Corvino delle canzoni di De André, Paoli e Bindi, ieri sera di nuovo il Romano si è infiammato di suoni, tra l’entusiasmo del pubblico, grazie alla presenza di Goran Bregovic. Attorniato dalla sua famosa orchestra, la storica Wedding & Funeral, al completo di band gitana di fiati, quartetto di archi e voci bulgare, Bregovic è stato interprete del trascinante concerto «Three letters from Sarajevo». Il titolo, nell’alternanza di ritmi energici e momenti più lirici, con gli immancabili pezzi di repertorio e dalle colonne sonore che lo hanno reso famoso, si deve ai brani dall’ultimo album, uscito lo scorso ottobre. Le «Three letters» corrispondono a tre violini, classico, klezmer, e orientale: l’album è dedicato alla diversità religiosa e alla coesistenza pacifica, ispirato al clima di frontiera della Sarajevo in cui Bregovic, maestro delle commistioni, è cresciuto, dove esistono culture e sonorità diverse che l’album, e il concerto, hanno messo insieme. Il Festival della Bellezza, organizzato da Idem e promosso dal Comune, vede come media partner la Fondazione Corriere della Sera.