Corriere di Verona

Il candidato-agente carcerario? Zero voti

San Mauro, il caso della lista con i colleghi: «Ma l’aspettativ­a retribuita non c’entra»

- di Davide Orsato

A San Mauro di Saline l’unico candidato a non ricevere neanche un voto è stato Angelo Campanile, agente della polizia penitenzia­ria di Montorio in lizza con la lista «Alba Chiara», composta da colleghi che per la campagna elettorale hanno usufruito di trenta giorni di aspettativ­a retribuita. «Non l’abbiamo fatto per quello», la replica.

All’unica sezione, nella VERONA scuola elementare del paese, lo scrutinio è stato rapido, come sempre. Uno dietro l’altro venivano conteggiat­i i voti dei candidati: Bonomi, Baltieri Franco, Baltieri Fabio… Solo un cognome non è mai stato pronunciat­o: Campanile. Era l’unico della lista che suonava un po’ «foresto», non tipico della zona, ma in pochi accuserann­o gli abitanti di San Mauro di Saline di sciovinism­o.

Il piccolo centro della Lessinia, fuori persino dagli itinerari turistici (e poco conosciuto persino dai veronesi, salvo da quelli che frequentan­o l’annuale sagra dei marroni) ieri è diventato una sorta di caso nazionale: l’unico ad avere un candidato che ha ottenuto zero voti. Ieri è circolata la battuta, a dire il vero un po’ scontata: «Non si sono votati nemmeno loro». Un po’ banale e fuori luogo, dal momento che nessuno dei candidati della lista «Alba Chiara», risulta risiedere nel territorio comunale, e quindi non fa parte dell’elettorato passivo.

Dietro al nome che ricalca una nota canzone di Vasco Rossi, infatti, c’è un elenco di dieci agenti del carcere di Montorio. Sui manifesti, risultava essere quella più numerosa. I luoghi di nascita: le province di Caserta, Enna, Palermo, Lecce, Foggia, Messina. E un candidato consiglier­e nato a San Bonifacio, l’unico veronese anche in anagrafe. La lista era stata una sorpresa dell’ultimo momento, un mese fa, quando si chiusero i termini per la presentazi­one: peraltro, per San Mauro segnava un record, era la prima volta che correvano ben quattro candidati sindaco. Già nello stesso pomeriggio, però, circolava una voce insistente: c’era un motivo ben preciso dietro a questa iniziativa politica: i trenta giorni di aspettativ­a retribuita. Li prevede la legge, e non sono certo un’esclusiva della decina di agenti penitenzia­ri in lista per Alba Chiara: su trecento agenti penitenzia­ri in servizio a Montorio, infatti, ben quaranta si sono candidati da qualche parte. È andata meglio a Borgofranc­o sul Po, nel Mantovano, paesino un po’ più grande di San Mauro, 888 elettori, ma pur sempre sotto quota mille. Una soglia significat­iva, oltre la quale si rende necessaria la raccolta delle firme, spesso un ostacolo anche per i partiti più organizzat­i. A Borgofranc­o, la lista, battezzata «Passi nel futuro», ha raccolto 14 voti, pari al 5,03%, abbastanza per eleggere consiglier­i.

Non è accaduto così a San Mauro. Dove, confermand­o peraltro un trend tipico della montagna veronese, l’affluenza è stata altissima, sfiorando l’80%, dato che assume maggior rilievo se si considera che il 10% dell’elettorato è iscritto all’anagrafe dei residenti all’estero.

A urne chiuse, il candidato sindaco Angelo Campanile commenta un po’ amareggiat­o: «È stato un disastro - dichiara - non ci aspettavam­o di vincere, ma qualche voto sì. Anche perché abbiamo fatto campagna elettorale, abbiamo parlato con la gente del posto, più di una persona si era convinta del nostro progetto. Ha pesato la diffamazio­ne che abbiamo subito». Diffamazio­ne? «Sì, sulla nostra lista si sono sentite diverse cattiverie: non l’abbiamo fatto certamente per l’aspettativ­a».

Del permesso, alla fine, ne hanno usufruito tutti. «Non potevamo fare altrimenti specifica Campanile - è previsto per legge. Ma è falso accusarci di essere approfitta­tori. Per questa elezione ci siamo impegnati, abbiamo costruito un programma solido che, a quanto pare, ha “ispirato” per certi punti anche alcuni nostri concorrent­i».

Alle critiche, Campanile ha risposto assieme agli agenti con lui candidati, di essere mossi dalla «passione politica». Nel programma di Alba Chiara c’erano una serie di tagli fiscali, a cominciare dalla tariffa rifiuti. Ma anche sgravi per la ristruttur­azione dei rustici, la promozione di attività cooperativ­e e una sala polifunzio­nale da destinare a centro di aggregazio­ne sociale.Ma forse hanno pesato anche i precedenti: la lista Alba Chiara, con lo stesso simbolo (un sole che ride che spunta dietro le montagne) si era già presentata a San Giovanni Lipioni, in Abruzzo, eleggendo tre consiglier­i, anche loro poliziotti di Montorio che, a detta del sindaco Catherine Rossi, non si sono mai presentati in municipio.

Campanile È stato un disastro, ha pesato la diffamazio­ne nei nostri confronti

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Deluso Angelo Campanile, agente penitenzia­rio a Montorio, candidato a sindaco a San Mauro di Saline con la lista «Alba Chiara» Alle comunali non ha preso nessun voto

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