Il candidato-agente carcerario? Zero voti
San Mauro, il caso della lista con i colleghi: «Ma l’aspettativa retribuita non c’entra»
A San Mauro di Saline l’unico candidato a non ricevere neanche un voto è stato Angelo Campanile, agente della polizia penitenziaria di Montorio in lizza con la lista «Alba Chiara», composta da colleghi che per la campagna elettorale hanno usufruito di trenta giorni di aspettativa retribuita. «Non l’abbiamo fatto per quello», la replica.
All’unica sezione, nella VERONA scuola elementare del paese, lo scrutinio è stato rapido, come sempre. Uno dietro l’altro venivano conteggiati i voti dei candidati: Bonomi, Baltieri Franco, Baltieri Fabio… Solo un cognome non è mai stato pronunciato: Campanile. Era l’unico della lista che suonava un po’ «foresto», non tipico della zona, ma in pochi accuseranno gli abitanti di San Mauro di Saline di sciovinismo.
Il piccolo centro della Lessinia, fuori persino dagli itinerari turistici (e poco conosciuto persino dai veronesi, salvo da quelli che frequentano l’annuale sagra dei marroni) ieri è diventato una sorta di caso nazionale: l’unico ad avere un candidato che ha ottenuto zero voti. Ieri è circolata la battuta, a dire il vero un po’ scontata: «Non si sono votati nemmeno loro». Un po’ banale e fuori luogo, dal momento che nessuno dei candidati della lista «Alba Chiara», risulta risiedere nel territorio comunale, e quindi non fa parte dell’elettorato passivo.
Dietro al nome che ricalca una nota canzone di Vasco Rossi, infatti, c’è un elenco di dieci agenti del carcere di Montorio. Sui manifesti, risultava essere quella più numerosa. I luoghi di nascita: le province di Caserta, Enna, Palermo, Lecce, Foggia, Messina. E un candidato consigliere nato a San Bonifacio, l’unico veronese anche in anagrafe. La lista era stata una sorpresa dell’ultimo momento, un mese fa, quando si chiusero i termini per la presentazione: peraltro, per San Mauro segnava un record, era la prima volta che correvano ben quattro candidati sindaco. Già nello stesso pomeriggio, però, circolava una voce insistente: c’era un motivo ben preciso dietro a questa iniziativa politica: i trenta giorni di aspettativa retribuita. Li prevede la legge, e non sono certo un’esclusiva della decina di agenti penitenziari in lista per Alba Chiara: su trecento agenti penitenziari in servizio a Montorio, infatti, ben quaranta si sono candidati da qualche parte. È andata meglio a Borgofranco sul Po, nel Mantovano, paesino un po’ più grande di San Mauro, 888 elettori, ma pur sempre sotto quota mille. Una soglia significativa, oltre la quale si rende necessaria la raccolta delle firme, spesso un ostacolo anche per i partiti più organizzati. A Borgofranco, la lista, battezzata «Passi nel futuro», ha raccolto 14 voti, pari al 5,03%, abbastanza per eleggere consiglieri.
Non è accaduto così a San Mauro. Dove, confermando peraltro un trend tipico della montagna veronese, l’affluenza è stata altissima, sfiorando l’80%, dato che assume maggior rilievo se si considera che il 10% dell’elettorato è iscritto all’anagrafe dei residenti all’estero.
A urne chiuse, il candidato sindaco Angelo Campanile commenta un po’ amareggiato: «È stato un disastro - dichiara - non ci aspettavamo di vincere, ma qualche voto sì. Anche perché abbiamo fatto campagna elettorale, abbiamo parlato con la gente del posto, più di una persona si era convinta del nostro progetto. Ha pesato la diffamazione che abbiamo subito». Diffamazione? «Sì, sulla nostra lista si sono sentite diverse cattiverie: non l’abbiamo fatto certamente per l’aspettativa».
Del permesso, alla fine, ne hanno usufruito tutti. «Non potevamo fare altrimenti specifica Campanile - è previsto per legge. Ma è falso accusarci di essere approfittatori. Per questa elezione ci siamo impegnati, abbiamo costruito un programma solido che, a quanto pare, ha “ispirato” per certi punti anche alcuni nostri concorrenti».
Alle critiche, Campanile ha risposto assieme agli agenti con lui candidati, di essere mossi dalla «passione politica». Nel programma di Alba Chiara c’erano una serie di tagli fiscali, a cominciare dalla tariffa rifiuti. Ma anche sgravi per la ristrutturazione dei rustici, la promozione di attività cooperative e una sala polifunzionale da destinare a centro di aggregazione sociale.Ma forse hanno pesato anche i precedenti: la lista Alba Chiara, con lo stesso simbolo (un sole che ride che spunta dietro le montagne) si era già presentata a San Giovanni Lipioni, in Abruzzo, eleggendo tre consiglieri, anche loro poliziotti di Montorio che, a detta del sindaco Catherine Rossi, non si sono mai presentati in municipio.
Campanile È stato un disastro, ha pesato la diffamazione nei nostri confronti