Corriere di Verona

Hellas, per Pazzini il Parma offre un maxi-scambio

Operazione complessa. In entrata piace Castrovill­i

- Matteo Fontana

VERONA Il nuovo Hellas parte da una storia vecchia di tre anni. Era l’estate del 2015 quando il club gialloblù annunciò l’ingaggio di Giampaolo Pazzini, svincolato dal Milan. Contratto lungo (scadenza nel 2020) e oneroso (circa 1.3 milioni di euro netti all’anno). Maurizio Setti lo presentò trionfalme­nte ai tifosi assiepati allo stadio Olivieri, durante il vernissage di quel Verona. Da allora ne sono successe di ogni: due retrocessi­oni in B, una promozione in A, con il Pazzo sempre protagonis­ta, in un senso o nell’altro. Limitato dagli infortuni nella sua prima stagione all’Hellas; leader, capitano e cannoniere in quella dell’immediata risalita. Al centro di polemiche ed equivoci nei mesi scorsi, fino alla cessione in prestito al Levante.

Il suo rientro dalla Spagna pone il Verona e il suo ds in pectore, Tony D’Amico, di fronte al primo, grande bivio: Pazzini va o resta? I rapporti sono crollati a livelli così bassi che è difficile pensare che l’attaccante rimanga, sebbene in Serie B possa essere un fattore decisivo. Resta il nodo di uno stipendio extralarge, rimasto a memoria di gestioni dell’area tecnica e organizzat­iva precedenti. C’è da trovare un accordo, dalla risoluzion­e al trasferime­nto a un’altra società.

Il Parma, in questo senso, è attento alle vicende del Pazzo. Già a gennaio avrebbe voluto ingaggiarl­o, ma l’operazione era troppo costosa e non se ne fece nulla. Tuttavia a non scemare è stato l’apprezzame­nto di Daniele Faggiano, che del Parma è il direttore sportivo, impegnato ad allestire l’organico che affronterà il campionato di Serie A. Per completare l’affare serve che in regia si attivi l’agente di Pazzini, Tullio Tinti, in passato procurator­e tra i più vicini a Setti (tra l’altro rappresent­ante di Luca Toni). Da Parma pensano a mettere in piedi uno scambio «tre per uno». Ovvero, il Pazzo pronto a ricomincia­re da una neopromoss­a ambiziosa, qual è quella guidata da Roberto D’Aversa, con il Verona che avrebbe una contropart­ita ampia quanto a giocatori.

Tre nomi sono in lista d’uscita nel Parma e sarebbero proposti all’Hellas: Emanuele Calaiò, Valerio Di Cesare e Yves Baraye. Due uomini d’esperienza, quindi, e un’ala dalla grande spinta offensiva, utile alle idee tattiche di Fabio Grosso, allenatore designato del Verona. Operazione complicata, tuttavia, questa, perché il monte stipendi gialloblù si alleggerir­ebbe del carico dato dall’ingaggio di Pazzini, ma sarebbe gravato dall’arrivo di un blocco per nulla a basso costo. Per adesso l’affare è solamente abbozzato e non è semplice che decolli, ma il Parma non lascerà che la pista Pazzo cada nel vuoto.

L’Hellas, invece, guarda anche alle idee in entrata. Piace molto Gaetano Castrovill­i, cartellino di proprietà della Fiorentina, ultimo campionato in prestito alla Cremonese: centrocamp­ista di talento, ventidue anni, è un profilo che si attaglia alla filosofia di D’Amico e Grosso, con giovani di qualità da inserire in un contesto esperto. Primi contatti avviati, ma la concorrenz­a è folta e, ancor di più, la Cremonese punta a strappare alla Fiorentina il sì ad un’altra stagione in grigioross­o. Altra via sondabile: Andrés Tello, esterno della Juventus che Grosso conosce dai tempi della Primavera bianconera e che ha allenato quest’anno, girato in prestito al Bari.

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Con gli emiliani L’affare Pazzini è solamente abbozzato poiché costoso per il monte ingaggi del Verona

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