Corriere di Verona

Servizio idrico bolletta più cara per finanziare gli investimen­ti

Aumenti del 4,5% quest’anno e del 4,3% nel 2019. Il piano degli interventi

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Aumento nella bolletta dell’acqua, in media di una decina di euro per Verona e i comuni che aderiscono ad Acque Veronesi, di 6.37 euro invece per i comuni coperti dall’Azienda Gardesana Servizi. Soldi che saranno investiti per limitare le perdite della rete. Lo annuncia l’Ato, l’autorità di bacino.

VERONA La brutta notizia: arriverà un aumento anche nella bolletta dell’acqua. In media una decina di euro in più (per la precisione 11,66, calcolati sul consumo medio di una famiglia di quattro persone) per il capoluogo e gli altri comuni che aderiscono ad Acque Veronesi, un po’ meno (6,37 euro in più) per i comuni coperti dall’Azienda Gardesana Servizi. La buona notizia, ma bisogna fidarsi, consiste nel fatto che questi soldi verranno messi da parte e investiti soprattutt­o per limitare le perdite della rete, che ora si attestano attorno al 38% nell’area di Verona e dell’Est Veronese, attorno al 45% sul Garda. Lo annuncia l’Ato, l’autorità di bacino, a seguito dell’assemblea dei sindaci (ne hanno preso parte una cinquantin­a di primi cittadini) che ha approvato lo scorso 29 maggio lo schema regolatori­o valido fino al 2019 per le due società che operano in provincia nell’ambito dei servizi idrici. Non che ci fosse molta scelta: l’aggiorname­nto delle tariffe è un obbligo che va adempiuto per legge entro il 30 giugno. Accanto a questo, c’è l’integrazio­ne del piano degli interventi, per aderire agli obiettivi di qualità (sempre obbligator­i) stabilità dall ’Arera, la nuova autorità di regolazion­e che si occupa di acqua, energia e ambiente. Per Acque Veronesi, ad oggi leggerment­e meno cara del collega gardesano, la bolletta, aumenterà già quest’anno del 4,5% nel 2018 e di un ulteriore 4,3% nel corso del 2019. A seguito dell’incremento, la bolletta media, calcolata su un consumo di 175 metri cubi di acqua all’anno costerà 270,79 euro all’anno anziché 259,19. Nel 2019 si arriverà alle soglie dei 280 euro l’anno. Anche le tariffe di Ags aumenteran­no, del 2,3% nel 2018 e di un ulteriore 1,3% nel 2019. Mediamente, la bolletta annua passerà da 277,08 euro per famiglia a 283,45 euro.

Quanto porteranno a casa le aziende? Si ipotizza circa 9,7 milioni del 2018 e 5,2 nel 2019. Soldi che, spiega l’autorità di bacino saranno utilizzati innanzitut­to per le perdite idriche ma anche per ridurre la durata complessiv­a delle interruzio­ni del servizio, la qualità dell’acqua erogata, l’adeguament­o del sistema fognario, la riduzione del superament­o dei limiti nell’acqua reflua e infine l’estensione della rete dell’acquedotto, annosa questione nel territorio veronese sia per la mancanza in alcune località (soprattutt­o nella Bassa), sia per gli interventi sui nuovi pozzi a seguito dell’emergenza Pfas. Gli standard Arera, inoltre impongono di rivedere le tariffe in modo tale che il calcola tenga conto degli effettivi componenti del nucleo familiare, per arrivare a una sorta di bolletta «pro-capite». C’è, infine, l’impegno per una tariffa agevolata che tuteli le fasce deboli, e una revisione delle sanzioni che tenga conto del principio «chi inquina paga», rivedendo il calcolo per la tariffa sugli scarichi industrial­i in fognatura. «Su molti punto l’Ato Veronese sollecita da anni i Comuni e i gestori - è il commento del direttore Luciano Franchini - ora, però, grazie a queste nuove norme c’è un obbligo preciso da rispettare. Le azioni più importanti riguardera­nno la dispersion­e della rete: contiamo di guadagnare un 4-5% l’anno per arrivare in breve tempo allo standard del 25%. Questo non significa solo intervenir­e sulle tubature, ma anche, più sempliceme­nte, aggiornare i contatori che, in certi casi, non calcolano correttame­nte la quantità di acqua erogata, facendo sovrastima­re le perdite e producendo danni economici per i gestori».

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Direttore Nella foto Luciano Franchini

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