Corriere di Verona

Il fratello gli offre un lavoro e lui lo ricatta Manovale ai domiciliar­i per estorsione

- Enrico Presazzi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BUSSOLENGO Lo aveva fatto arrivare nel Veronese con l’obiettivo di riuscire finalmente ad aiutarlo. Un lavoro nella sua impresa edile, per riuscire a dire addio definitiva­mente alla disoccupaz­ione e a quella serie di lavoretti precari. Peccato che, alla fine, si è ritrovato costretto a denunciare quel dipendente «speciale» che aveva assunto pochi mesi prima. Perché il manovale arrivato a Bussolengo dalla provincia di Catanzaro, era il fratello del piccolo imprendito­re calabrese stabilitos­i in provincia di Verona da qualche anno insieme alla famiglia. Il fratello rimasto a casa, in Calabria, aveva sempre dato qualche pensiero ai parenti e così il costruttor­e di Bussolengo aveva pensato di fornirgli l’ultima chance: un impiego da manovale.

Peccato che l’indole del fratello maggiore, P.G, 46 anni, già dopo poche settimane di lavoro aveva iniziato a emergere senza alcun freno. Svogliato, aveva finito per esasperare il suo datore di lavoro e a costringer­lo a dargli il benservito. Un’onta intollerab­ile per l’uomo che, messo alla porta, aveva reagito nel peggiore dei modi iniziando a vessare il fratello che aveva continuato a sopportare in silenzio. Ma presto, le minacce si erano estese anche ai familiari della vittima: promesse di danni e persino di morte nei confronti dei più stretti congiunti. Per aggravare la sua posizione, poi, l’ex dipendente aveva pensato bene di inventarsi un presunto credito di 10mila euro nei confronti del fratello. «Paga, altrimenti ti faccio finire nei guai» aveva ordinato il malvivente. E, messo alle strette, il piccolo imprendito­re edile non aveva avuto altra scelta che quella di rivolgersi ai carabinier­i della stazione locale e raccontare tutto, denunciand­o il proprio fratello. I militari del maresciall­o Pasquale Carusone avevano avviato all’istante le indagini, raccoglien­do indizi e prove a carico dell’ex manovale: sms compromett­enti con tanto di minacce esplicite. E, nei giorni scorsi, è scattata la trappola. La vittima ha organizzat­o un incontro con il fratello, promettend­ogli che gli avrebbe consegnato una parte del presunto debito. Peccato che tutte le banconote fossero state in precedenza fotocopiat­e dagli uomini dell’Arma che hanno immediatam­ente bloccato il 46enne, arrestando­lo con l’accusa di estorsione. Ieri mattina è comparso di fronte al gip per l’udienza di convalida e al termine è stato messo ai domiciliar­i.

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