Melegatti, aspettando la cessione l’ipotesi di esercizio provvisorio
Tavolo in Regione, Donazzan: difendiamo i livelli occupazionali
VERONA Per il futuro di Melegatti si lavora con una doppia strategia. Da una parte si cerca di avviare l’esercizio provvisorio, dall’altra di giungere alla cessione delle due società, Melegatti e Nuova Marelli, in tempi brevi, possibilmente entro luglio. Su queste strategie ci si è confrontati, ieri pomeriggio a Venezia, durante il tavolo regionale convocato dall’assessore al Lavoro Elena Donazzan. Curatori fallimentari, tecnici regionali e rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno discusso su come garantire al meglio tutela dei posti di lavoro e rilancio dell’azienda dolciaria. «Il tavolo di lavoro – ha chiarito l’assessore Donazzan – ha come obiettivo il mantenimento dell’attività produttiva e la difesa dei livelli occupazionali».
Nelle condizioni in cui ci si trova, cioè con entrambe le aziende dichiarate fallite dal tribunale, l’obiettivo da raggiungere non appare semplice, ma nell’incontro sono stati messi alcuni punti fermi. L’idea di fondo è riuscire a utilizzare gli ammortizzatori sociali disponibili in modo da garantire una certa sicurezza economica ai dipendenti Melegatti, anche in questo complicato periodo di passaggio. Quindi, su input delle organizzazioni sindacali si sta valutando se è possibile avviare l’esercizio provvisorio dell’azienda, almeno in queste settimane che ne precedono la cessione. Con la società in esercizio provvisorio, infatti, sarebbe più semplice far ottenere ai lavoratori la cassa integrazione straordinaria. Siccome questa ipotesi è tecnicamente complessa, le parti si sono lasciate con l’impegno a incontrarsi di nuovo a breve e con una risposta definitiva sulla questione. Allo stesso tempo, l’avvio dell’esercizio provvisorio non limiterebbe l’impegno dei curatori a valutare le offerte degli acquirenti che sono giunte in queste settimane, con l’obiettivo di arrivare ad una cessione (la migliore possibile dal punto di vista del ristoro dei creditori e della salvaguardia dei posti di lavoro) entro il prossimo mese. Necessariamente, quindi, la soluzione va trovata in tempi rapidi anche per i lavoratori. Il tavolo di crisi regionale sarà, poi, il luogo in cui chiarire lo stato di avanzamento delle attività, in modo che anche Veneto Sviluppo, ieri assente, sia informato su quali siano le possibili forme di collaborazione.