La priorità del sindaco ai parlamentari «Voglio gli alpini a Verona nel 2020»
Perplessi alcuni deputati. Si è discusso anche di fondi per la lirica, collettore e Alta velocità
Sboarina Verona non ha mai avuto così tanti parlamentari Occasione da non perdere per la città
Atmosfera ottima, dichiarazioni ufficiali al miele, buona volontà da parte di tutti. Ma le divergenze su moltissimi temi restano tutte. Intatte. Questo in sintesi il bilancio del vertice di ieri pomeriggio, a Palazzo Barbieri, tra il sindaco Federico Sboarina e i parlamentari eletti nella nostra città (12 su 18 quelli presenti, con gli altri pienamente giustificati, a partire dai due che sono entrati a far parte anche del nuovo governo: il ministro Lorenzo Fontana e il sottosegretario Mattia Fantinati).
Il sindaco ha aperto i lavori sottolineando come Verona non abbia «mai avuto un così alto numero di parlamentari: occasione da non perdere – ha aggiunto – per avere un canale bilaterale in cui dialogare, condividere progetti e, soprattutto, unire le forze».
Lo stesso Sboarina ha fatto un lungo elenco di temi su cui lavorare, indicando anche le sue priorità: l’adunata degli Alpini del 2020, che Verona si candida ad ospitare, i finanziamenti per la Statale 12, l’aumento dei mezzi e delle risorse a favore del comparto sicurezza. Tutti d’accordo sulla variante alla Statale 12. Ma poi sono partiti i distinguo.
«Se siamo tutti attorno a questo tavolo, non vuol dire che siamo d’accordo su tutto, anzi…», ha detto la grillina Francesca Businarolo.
Davide Bendinelli (Forza Italia) è stato durissimo sul tema del collettore del Garda, dicendosi molto preoccupato per la presenza del Cinquestelle Toninelli al Ministero delle Infrastrutture «visto che dopo l’accordo faticosamente raggiunto fra tutti gli interessati, sono arrivati questi (i Cinquestelle, ndr) a dire che non va bene niente, mettendo in pericolo, temo, gli stessi finanziamenti già ottenuti!».
Botta e risposta anche sulla Fondazione Arena, con Ciro Maschio (FdI) a chiedere un aumento dei finanziamenti Fus e Alessia Rotta (Pd) a ribattere che la prima cosa da fare, e fatta, era quella di salvare la Fondazione come ha fatto il governo precedente. Divergenze nette tra Pd e M5S anche sulla Tav, mentre più d’un parlamentare si è mostrato perplesso nel considerare prioritaria una discussione a questo livello sull’adunata degli alpini, discussione considerata invece urgentissima dal sindaco («tra settembre e ottobre a Roma si decide» ha sottolineato).
Positivo con qualche «distinguo» l’atteggiamento di Gianni Dal Moro (Pd), che avrebbe voluto ai primi posti della discussione la questione del nostro aeroporto. Molto positivo il giudizio dell’intera, folta delegazione leghista, mentre, tornando al Pd, Vincenzo D’Arienzo ha indicato la necessità di discutere anche “del fatto che la concessione alla società autostradale A/22 comprende un nuovo interporto a Isola della Scala su cui, per evitare un inutile confronto-scontro col Quadrante Europa, sarebbe opportuna una mediazione». All’incontro, che si è svolto nella sala Pasetto, al terzo piano di Palazzo Barbieri, hanno preso parte Businarolo (M5S), Rotta, Dal Moro, D’Arienzo e Diego Zardini (Pd), Paolo Paternoster, Vito Comencini, Roberto Turri e Cristiano Zuliani (Lega), Massimo Ferro e Bendinelli (Forza Italia) e Maschio (FdI).
Il sindaco ha infine spiegato di voler rendere permanente il tavolo di confronto, allargandolo ai consiglieri regionali veneti e dando alle riunioni una periodicità mensile. Lillo Aldegheri