Corriere di Verona

NUOVA EUROPA? SERVE IL TUNNEL

- di Luca Barbieri

P iù volte evocata, vagheggiat­a, a volte esplicitam­ente nominata, una presenza aleggiava al Pala Expo Venice che ha tenuto a battesimo la nascita di Assindustr­ia Veneto Centro, la seconda Confindust­ria d’Italia per grandezza, nata dalla fusione di Padova e Treviso.

Il terzo polo, il vertice anzi, di quello che è stato definito il nuovo triangolo industrial­e che unisce il Nordest, la Milano Capitale e la ruggente Bologna. Il convitato di pietra, citato tanto da Alberto Vacchi, presidente di Confindust­ria Emilia Area Centro, che da Carlo Bonomi, presidente di Assolombar­da Milano, è la Germania 4.0 motore d’Europa, prima potenza manifattur­iera che in questo triangolo trova il suo maggior fornitore e, forse, competitor. Una forza attrattiva così potente da modificare, o da far riconsider­are, mi permettere­i, la geometria di un triangolo così disegnato.

Sì, perché a metà dei lati maggiori di questo nuovo triangolo industrial­e, e precisamen­te all’altezza di Modena e Verona, parte una retta, diretta verso nord, che passando per Trento e Bolzano, centri industrial­i che distano in egual misura da ciascun vertice del triangolo, arriva dritta in Baviera. Si tratta di un asse congestion­ato e insufficie­nte, attraversa­to ogni giorno fino a 40 mila mezzi, in gran parte Tir che le merci prodotte all’interno del triangolo utilizzano per trovare il proprio naturale sbocco di mercato. É la stessa via che alcune aziende innovative di Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, hanno imboccato per costruire avamposti, tra Bolzano e Trento, che servono, più che a sfruttare i vantaggi dell’autonomia, ad essere vicini al cuore dell’Europa. Bologna, Padova, Milano e Bolzano, allargando lo sguardo sulla cartina, costituisc­ono i vertici di un rombo, ma visto il Pil pro capite lo definirei un diamante, in cui si gioca nei prossimi dieci anni la sfida europea dell’Italia.

É una sfida che ha come punto di arrivo la costruzion­e del più lungo tunnel del continente, il tunnel di base del Brennero, attraverso il quale treni-merci arriverann­o nel cuore d’Europa a prescinder­e da blocchi del traffico in Austria, condizioni meteo, esodi turistici. Ma servono anche rafforzame­nto dell’A22 e della ferrovia da Verona a Bolzano.

Si tratta di un tema altamente dibattuto in Germania e Austria quanto poco considerat­o a sud di Trento. Eppure si tratterà dell’arteria che sancirà l’unione infrastrut­turale di un’area che ha già molto in comune: Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Trentino, Alto Adige, e più in su Tirolo e Baviera, sono territori che condividon­o una storica spinta autonomist­ica, settori chiave del 4.0 come metalmecca­nico e automotive, una vasta e radicata coesione sociale.

Pensare ai bisogni, soprattutt­o infrastrut­turali, di questo diamante, significa pensare alla nuova Europa al quale gli industrial­i del Nord guardano con così tanta forza.

*Giornalist­a e imprendito­re, co founder di Blum

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy