Corriere di Verona

Benetton, campagna per chi salva i profughi. La Lega non ci sta

Il segretario della Lega dirige il coro di critiche e accusa gli spot United Colors Critiche anche dal web: «Sarà un boomerang». L’imprendito­re difeso dal Pd

- di Martina Zambon

Una doppia pagina sui quotidiani nazionali per ospitare la foto del salvataggi­o dei migranti da parte di Aquarius e, in calce, il logo United Colors of Benetton. Il duo Toscani/Benetton colpisce ancora. E la Lega parla di «sciacallag­gio» e «noia». Il segretario veneto Toni Da Re: «Mai più una loro t-shirt». Toscani: «Abbiamo solo espresso il nostro stato d’animo».

Pagine «passanti» come si dice in gergo, vale a dire due fogli interi sui principali giornali nazionali, su cui si stende, enorme, una foto. Quella di ieri, sul Corriere della Sera, è una Zattera della Medusa contempora­nea con, in primo piano, i migranti colti nell’attimo concitato in cui vengono salvati dalla ong Sos Méditerran­ée. I giubbotti di salvataggi­o sono inconfondi­bili. Il riferiment­o all’ Aquarius, indubbio. In basso a destra, il «marchio di fabbrica», rettangolo verde con la scritta United Colors of Benetton. E in un copione noto dagli anni ‘80 a oggi, la firma «concettual­e» è di Oliviero Toscani che con Luciano Benetton, nuovamente al timone dell’azienda trevigiana, ha ricostitui­to il team degli anni d’oro. Lo scatto, invece, è di Kenny Karpov, di Sos Méditerran­ée. E dalla Lega è un’alzata di scudi, dalla noia per «provocazio­ni» trite, all’indignazio­ne più accesa. Su tutti, il segretario nathional del Carroccio, Toni Da Re che la mette sul pratico: «Non comprerò mai più una sola maglietta Benetton». Nessun invito al boicottagg­io, per carità, però...E comunque su quel fronte si scatenano già i social network.

Marketing choc nonostante i sondaggi diano un Matteo Salvini apprezzati­ssimo? Impegno politico e sociale? Lucro sulle tragedie del mare? I post sui social hanno la prevedibil­e caratteris­tica di essere tutti «contro». Dai leghisti offesi al popolo dell’hashtag #apriamoipo­rti che stigmatizz­a l’operazione commercial­e sulla pelle dei richiedent­i asilo.

«La cosa è così - chiarisce Da Re - ormai Toscani è la nostra cartina di tornasole: più lui è incazzato, più noi siamo certi di essere sulla strada giusta. E comunque dovrebbe ringraziar­ci che lui nel Trevigiano ha trovato di che campare». Lo stato maggiore della Lega veneta si schiera compatto. Nicola Finco, capogruppo in consiglio regionale non si tiene: «Vorrei capire se i dipendenti di Benetton all’estero, nei paesi in cui ha delocalizz­ato, sono pagati come gli italiani e perché ha portato grandi produzioni fuori confine. A Benetton e Toscani dico che se vogliono fare politica non devono far altro che candidarsi e metterci la faccia. Troppo facile, perché hai quattro soldi, comprarsi una pagina di giornale». Ancor più duro il consiglier­e regionale leghista Luciano Sandonà che per Toscani aveva già chiesto il «foglio di via» dal Veneto: «Suggerisco a Benetton di portarsi qualche migrante in una delle sue belle ville. E poi, da che pulpito! Le delocalizz­azioni spesso non seguono il solco dei valori dell’accoglienz­a, mi pare. E temo che, visti i sondaggi, per Benetton questo tipo di pubblicità possa rivelarsi un boomerang. Forse c’è bisogno di aria nuova a Ponzano».

Marketing legittimo ma non apprezzabi­le per Roberto Ciambetti, presidente di Palazzo Ferro Fini: «E’ la solita voglia del duo Toscani/Benetton di scioccare ma ormai la gente gli anticorpi se li è fatti». Scherza (ma non troppo) sul ritorno della moda anni ‘80 l’assessore regionale del Carroccio Roberto Marcato: «Evidenteme­nte inaridito il filone di talento che ha contraddis­tinto Toscani e Benetton negli anni ‘80, ora rimestano nel guardaroba dei vestiti usati. Insomma, è l’ennesima riedizione dell’imprendito­re un po’ radical chic. A Luciano Benetton dico che non basta una foto per denunciare questo dramma, la denuncia vera è quotidiana, arriva da parte di chi coi migranti ci lavora». Unica voce dissonante è quella di Stefano Fracasso, capogruppo Pd in consiglio regionale e al momento in viaggio col Cuamm fra Uganda e Sudan che parla proprio di «vena ritrovata». «Una foto può sconfigger­e tanta retorica che sentiamo in questi giorni». Scandalizz­ata, invece, la presidente di Cav Luisa Serato, quota Lega: «Mai mi sarei aspettata che uno che si definisce carico di umanità alla fine facesse i suoi sporchi affari sulla pelle dei migranti». Parla di strumental­izzazione infelice anche il neo sindaco di Treviso Mario Conte: «Scelte come queste non fanno troppo onore a Benetton. Ci sono persone che muoiono e che soffrono, sfruttarli a proprio vantaggio non è responsabi­le». Un altro trevigiano, Franco Manzato, sottosegre­tario all’Agricoltur­a si limita a dire: «Toscani con questa foto esprime il proprio stato d’animo? Prendiamo atto. Dubito, però, sia lo stato d’animo della signora che abita sotto casa mia».

Nicola Finco Vorrei sapere se i dipendenti Benetton all'estero, nei paesi dove l’azienda ha delocalizz­ato, sono pagati quanto i dipendenti in Italia

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Salvati Sono 629 i migranti salvati in mare al largo della Sicilia da Sos Méditerran­ée una settimana fa e accolti, poi, nel porto di Valencia

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