Corriere di Verona

«Via dell’ospitalità» ora ha un vero nome ed è dedicata al Crea il clochard ammazzato

- L. A. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

È la via degli invisibili, degli emarginati, di quelli che non hanno nulla.

E adesso avrà un nome che, a Verona, è giusto non dimenticar­e: quello del «Crea», al secolo Olimpio Vianello il clochard che fu assassinat­o quando aveva 73 anni «per noia» da due ragazzotti veronese, l’8 dicembre del 1990, nella piazzetta del Tribunale, accanto a piazza dei Signori, nell’angolino buio dove l’uomo si rifugiava a dormire, cercando un precario riparo. La strada di cui parliamo si chiama oggi «via dell’Ospitalità», ed è una strada che non esiste, ma che viene indicata dall’anagrafe cittadina come residenza di chi una vera residenza non ce l’ha: senzatetto, clochard, emarginati, disperati e via dicendo. L’esistenza, per loro, di un indirizzo «virtuale» è necessaria perché queste persone godano almeno di un minimo di diritti, oltre che per motivi anagrafici (per esempio nei censimenti).

«Via dell’Ospitalità» venne creata nel 1998 dall’allora assessore Massimo Galli Righi, su richiesta sia del Ministero dell’Interno che dell’Istat. Ieri mattina la giunta comunale ha però deciso un cambiament­o di nome: la strada degli invisibili si chiamerà «via Olimpio Vianello». Il vero nome di quello che (quasi) tutti i non più giovani, a Verona, ricordano con simpatia e spesso con tenerezza: un anziano clochard mite ed innocuo, spesso sorridente, mai molesto, che aveva quasi ritegno nel chiedere la carità (a chi scrive capitò di sentirsi gentilment­e dire di no, con ripetuti cenni del capo, al dono di un paio di scarpe perché «xè massa bele»).

Olimpio Vianello, detto «el Crea», nato nel Veneziano e approdato a Verona, fu assassinat­o in un’orribile notte di dicembre del 1990, preso a botte fino a morire da due ragazzi diciottenn­i, che secondo il giudice, che solo molti anni dopo condannò uno degli assassini - Nicola Murari all’epoca del processo ormai trentenne - avevano agito «per puro divertimen­to».

Adesso c’è una strada per ricordare quell’uomo, quell’emarginato, quella vita che per molti non esisteva. Anche via Olimpio Vianello, nella realtà, non esiste. Ma è bello ed importante che proprio quella strada virtuale prenda adesso quel nome.

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Ucciso a botte Olimpio Vianello, per tutti il «Crea»

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