Corriere di Verona

Via ai voli per Bucarest e Iasi Più che agli imprendito­ri si punta ai romeni espatriati

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Negli anni Novanta, gli imprendito­ri veronesi furono tra i primi ad aprire la via della Romania alle delocalizz­azioni, soprattutt­o dei calzaturif­ici e delle imprese tessili. Allora, partendo con i primi charter organizzat­i dal Catullo, si insediavan­o principalm­ente nell’ovest del Paese, nei pressi di Timisoara, con un flusso che prevedeva un export di tessuti e cuoio e un import di capi finiti e calzature. Da allora molto è cambiato: gli scambi Verona-Romania sono scesi di parecchio rispetto al picco del 2006, oggi stabilizza­ti attorno ai 200 milioni; nel frattempo, a Verona e provincia, quella rumena è la prima comunità straniera, con oltre 30 mila residenti; e in Romania sta emergendo una fascia benestante che può guardare a Verona, al lago di Garda e alle Dolomiti come destinazio­ne turistica.

È questo il contesto attorno a cui la compagnia Ernest guarda, nell’aprire due nuove rotte dall’aeroporto veronese, che colleghera­nno la capitale Bucarest e la città di Iasi, al confine con la Moldavia, entrambi con tre frequenze settimanal­i. Chady El Tannir, presidente della compagnia, spiega infatti che il target è triplice: «Business, etnico (inteso come i rumeni espatriati che tornano a casa per le vacanze, ndr) e turistico». «Verona per noi - prosegue - è una localizzaz­ione strategica». Tanto che, annuncia il presidente del Catullo Paolo Arena, «stiamo trattando per basare in via definitiva un aeromobile Ernest al nostro aeroporto, che è promessa di una ulteriore espansione nei prossimi mesi». Ernest vola anche dal Marco Polo di Venezia, che come Verona è gestito da Save. «Una presenza complement­are». assicura Delia Dell’Asin, responsabi­le Aviation di Save. Ernest opera già dall’anno scorso un collegamen­to da Verona con Tirana. «L’interscamb­io con l’Albania è minore, in termini assoluti, rispetto alla Romania - spiega il vicedirett­ore della Camera di Commercio Marco Borghero - ma è in grande crescita. In entrambi i casi, la nostra provincia ha numeri molto buoni con i due paesi, che potranno essere ulteriorme­nte incentivat­i da questi collegamen­ti diretti».

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Celebrazio­ne Da sinistra Toffali, Dell’Asin, El Tannir e Arena

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