Corriere di Verona

Un Club Med e resort di lusso al Lido firmato contratto da 110 milioni di euro

Cdp, francesi e padovani preparano il rilancio: piano da 500 stanze e mille posti di lavoro

- Gloria Bertasi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Suite con vista sulla laguna, spiaggia privata, ristoranti, piscine e centro benessere: sarà a cinque stelle il futuro del complesso noto come ex ospedale al mare al Lido di Venezia. Ieri, la Cassa depositi e prestiti, proprietar­ia della struttura dal 2015, il francese Club Med e il padovano Th Resorts hanno firmato l’accordo preliminar­e per la sua trasformaz­ione in due resort per famiglie: 530 stanze a ridosso della spiaggia di San Nicolò, punta estrema dell’isola a pochi metri dalla bocca di porto. «L’intesa raggiunta dopo mesi di lavoro rappresent­a un’azione concreta nel nostro supporto all’industria turistica - commenta Fabio Gallia, presidente di Cassa determine positi e prestiti - Una grande occasione di rilancio del Lido». A Venezia, l’accordo era atteso da un anno, da quando, il 3 giugno scorso, l’idea di realizzare i resort è stata ufficialme­nte presentata alla città. Ora tocca a Comune di Venezia, Regione Veneto e Soprintend­enza approvare un progetto che cambierà il volto del Lido con 110 milioni di investimen­ti. Soldi messi sul piatto da due divisioni di Cdp, Equity e Investment­s. Th Resorts, infatti, è partecipat­o al 45,9% da Cdp Equity e, nello specifico, punta a un resort 4 stelle superior di 180 camere per il target famiglie.Una volta realizzati, i due resort verranno dati in locazione a lungo ai due operatori turistici.

L’ex ospedale al mare nasce negli anni Venti, quando l’isola era la Nizza d’Italia. In quel periodo, sono stati costruiti i 33 padiglioni del sanatorio, diventato, poi, centro di elioterapi­a e talassoter­apia. Negli anni Ottanta, il declino sanitario e, in generale, dell’isola: le spiagge, gli hotel e le ville Liberty perdono la patina dorata della Belle Epoque. Per invertire la rotta, nel 2007, la nascita del «progetto Lido» che, con i proventi della dismission­e dell’ex ospedale, avrebbe dovuto rilanciare l’isola. Purtroppo, tutti i piani di sviluppo - dalla costruzion­e di un nuovo palazzo del cinema, alla riqualific­azione del lungomare fino alla valorizzaz­ione del nosocomio - si sono arenati. A quasi undici anni di distanza dalla firma dell’accordo di programma tra Regione, Comune e governo (che, il 9 maggio 2007, fece dire all’allora sindaco Massimo Cacciari: «Firmiamo un atto importanti­ssimo, si avvia il cambiament­o del volto del Lido e di Venezia») si torna a parlare di turismo di lusso con Club Med e Th resort, subentrati dopo lunghe vicissitud­ini, anche giudiziari­e, al fondo Est Capital di Gianfranco Mossetto, primo acquirente dell’ex ospedale che, nel 2012, ha però dato forfait. «Lavoreremo in sinergia con Cassa depositi e prestiti per la più grande iniziativa turistica degli ultimi anni in Italia - dice Graziano Perbellini, presidente di Th resorts - Il progetto garantirà la crescita economica del territorio, amiamo Venezia e potrà diventare in futuro sede del nostro gruppo». Club Med aprirà una struttura da 350 camere e cinque stelle, aperta nove mesi l’anno. In totale, ci lavorerann­o 400 persone, 1000 con l’indotto. I progetti prevedono la demolizion­e dei vecchi padiglioni, fatto salvo il teatro Marinoni e la chiesa di Santa Maria Crescente, mentre il monoblocco (attuale sede dei servizi sociosanit­ari dell’Usl 3) sarà ridimensio­nato: resterà la piscina per la fisioterap­ia e il distretto dell’Usl sarà ricostruit­o nelle ex lavanderie dell’ospedale. Entro fine anno dovrebbero essere pronti i disegni definitivi dei resort e dopo il via libera di Comune, Regione e Soprintend­enza partiranno due anni di cantieri. Nel mentre, al Lido aprirà una scuola di formazione per chi lavorerà per Club Med e Th.

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Il complesso ha subito un progressiv­o degrado, tra gli stabili saranno salvati solo il teatro e la chiesa, mentre il monoblocco sarà ridimensio­nato
Abbandonat­o Il complesso ha subito un progressiv­o degrado, tra gli stabili saranno salvati solo il teatro e la chiesa, mentre il monoblocco sarà ridimensio­nato

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