Grosso, il prescelto di Setti e la sintonia con il ds D’Amico
Tutto nero su bianco con l’ex tecnico del Bari: inizia il nuovo corso
Fabio Grosso ha firmato il contratto che lo legherà al Verona fino al 2020. Oggi sarà ufficializzato l’accordo tra l’allenatore e l’Hellas. Ieri pomeriggio è arrivato il suggello alla lunga trattativa che, partita già ad aprile, ha portato a definire il nome del prossimo tecnico dell’Hellas. L’ufficialità non è stata data perché occorreva completare dei minimi dettagli meramente formali. Tutto era già stato definito tra la fine della scorsa settimana e l’inizio di questa. Risolte le ultime questioni in sospeso tra l’allenatore e il Bari, tra martedì e ieri sono stati effettuati i residui passi per ultimare il trasferimento al Verona.
L’Hellas riparte da Grosso, Grosso riparte dall’Hellas. Per gli uni e per l’altro l’incontro è all’insegna della ricerca di un riscatto. Il Verona è retrocesso in B in modo sciagurato, al termine di una stagione in cui non è mai parso in grado di competere realmente per la salvezza. Con la proprietà che ha posto come inderogabile principio il rispetto dei bilan- ci, anche a discapito dei risultati sportivi, le risorse utilizzabili sono state ridotte, l’organico ha mostrato lacune tanto evidenti quanto pesanti, gli errori si sono susseguiti di giornata in giornata, fino all’epilogo più scontato. Grosso, invece, a Bari ha debuttato da tecnico tra i professionisti. Per molti mesi ha rincorso la promozione in Serie A, prima con la chance di salire di categoria direttamente, poi con l’occasione di coglierla ai playoff. I guai economici del club hanno condizionato l’esito dell’annata, mentre il rapporto tra Grosso e la piazza si è afflosciato tra equivoci e silenzi. Grosso, tuttavia, ha guidato la squadra facendole esprimere un buon calcio. La rottura con l’ambiente e l’addio tormentato non hanno alterato il giudizio favorevole che a Bari è stato formulato su quanto ha fatto come allenatore.
Adesso a lui sarà affidata la missione di pilotare il Verona verso i vertici della B e di conquistare l’immediato ritorno in A. Maurizio Setti non ha avuto dubbi nella scelta del tecnico, con cui c’è già stato un summit. A fare da leva alla decisione del presidente è stata anche la stima che corre tra Grosso e Tony D’Amico, ds ad interim (ma ormai più che a pieno servizio) dell’Hellas. Una conoscenza stretta, che dura dai tempi in cui i due giocavano a Chieti. Se D’Amico ha proseguito a giocare nelle divisioni inferiori, Grosso ha scalato il mondo del calcio per arrivarvi in cima. Il gol alla Germania a Dortmund, il rigore del trionfo dell’Italia a Berlino nel 2006: l’immaginario nazionale è costellato da momenti come questi, segnati dal tocco morbido di quel terzino sinistro che da gregario diventò campione. Il Grosso calciatore ha accumulato altri titoli, tra l’Italia dell’Inter e la Francia del Lione. Tornato in A con la Juventus, con i bianconeri ha iniziato ad allenare, dirigendo la Primavera, portata a vincere il torneo di Viareggio nel 2016 e a disputare le finali di campionato e Coppa Italia. Bravo a far crescere i giovani, riservato, poco propenso alle dichiarazioni pubbliche, educato ma determinato: lo descrive così, chi lo conosce bene, Fabio Grosso. Sul piano tattico ha un modulo di riferimento, il 4-3-3, ma una flessibilità connaturata, che l’ha indotto a svariare, passando per il 3-5-2, il 4-23-1 e il 4-3-3. Grosso, dopo aver sottoscritto il sì con il Verona, è partito per le vacanze. Appuntamento ai primi di luglio, per lui e per l’Hellas. Il 7 si sale in montagna, a Primiero San Martino di Castrozza: è ora di ricominciare.
L’accordo
Contratto fino al 2020, il presidente Setti non ha mai avuto dubbi sul successore di Pecchia