L’esame «blindato» di Farah
Qualche battuta con le amiche e i compagni di classe. C’era pure, ieri, Farah tra i maturandi alla prima prova. E all’istituto Sanmicheli, per la ragazza pakistana, dopo il caso nazionale che l’ha vista protagonista, è stata una maturità «blindata».
Qualche scambio di battute con le amiche e i compagni di classe. Si ride, si scherza un po’, anche se traspare tutta la tensione dell’esame più temuto. C’era anche Farah, ieri mattina, tra le centinaia di maturandi che hanno affrontato la prima prova. L’appuntamento per la ragazza è stato al Sanmicheli di Veronetta, l’istituto che ha frequentato per cinque anni. Come tutti i suoi «colleghi» dell’ultimo anno delle superiori, la studentessa di origini pakistane ha dovuto scegliere tra le diverse tracce, dedicate, tra le altre cose, alla solitudine, alla creatività e al problema del razzismo (e come lo contrasta la Costituzione). Per la diciannovenne, ammessa, quasi a sorpresa, alla maturità, dopo un’assenza da scuola di quasi tre mesi - trattenuta contro la sua volontà dai genitori nel paese d’origine perché fidanzata a un cristiano: il suo caso ha avuto eco e copertura nazionali - è stata anche una maturità «blindata»: alcuni insegnanti hanno provveduto ad accompagnarla all’uscita, per evitare disturbi da parte di curiosi. Nonostante i mesi persi, Farah è riuscita a recuperare brillantemente, presentandosi all’esame con voti molto alti. (d.o.)