Corriere di Verona

E i ragazzi scappano da Bassani

Tema d’italiano, il capolavoro letterario evitato come la peste in città Fa eccezione una classe al Messedagli­a. Traccia sulla creatività la più scelta

- di Davide Orsato

I nomi di Ermanno, Olga, Alberto e Micol sono suonati subito familiari agli studenti di una quinta del liceo scientific­o Messedagli­a. Sono i membri della famiglia Finzi – Contini, appartenen­te all’alta borghesia ferrarese, estintasi con la Seconda guerra mondiale: nel romanzo di Giorgio Bassani, alcuni di loro fanno la peggiore delle fini nei lager nazisti. Un best seller, quello dello scrittore emiliano: uscito nel 1962 conquistò premi importanti. Vittorio De Sica ne trasse un film. Poi divenne un classico da leggere alle superiori. Eppure, nel 2018, anno in cui si sono ricordate, a 70 anni di distanza dalla promulgazi­one, le leggi razziali, pare essere caduto nell’oblio. Con qualche eccezione: tutto dipende dai docenti d’Italiano. «La nostra prof – spiega Giulio Lodi, maturando del Messedagli­a – ci ha fatto leggere Il giardino dei Finzi Contini. In molti hanno quindi scelto l’analisi del testo, anche se non è stato il tema più scelto in assoluto». Tra i banchi delle scuole veronesi, si è trattata, però, di un’eccezione. La maggior parte ha evitato l’analisi come la peste, solo due tracce sono state ulteconta riormente «scansate»: quella della tipologia «C», ovvero il tema storico, e quella generale, che chiedeva un commento sull’articolo 3 della Costituzio­ne, quello che recita «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzion­e di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche e di condizioni personali e sociali». E pensare che questa volta, ragionare da «tototema» avrebbe aiutato, visto che nel «C» si parlava di Aldo Moro. Forse a spaventare gli studenti è stato il riferiment­o alla cooperazio­ne internazio­nale. In generale, però, anche se a prima vista impegnativ­e, le tracce proposte per la prima prova della maturità, che ieri ha impegnato gli studenti di tutte le scuole d’Italia, sono piaciute più del solito. «Sono stato indeciso a lungo – rac- Marco Sabot, dell’Educandato Agli Angeli – alla fine ho scelto per il saggio breve storico, la traccia su massa e propaganda. Un’occasione per ragionare sul totalitari­smo, ma non ho visto connession­i con l’attualità».

Al liceo Maffei, stravince anche quest’anno la tipologia B. Sceltissim­a, nelle sezioni del linguistic­o, la traccia artistico–letteraria, dedicata alla solitudine. All’indirizzo classico, invece, in molti hanno scelto quella socio-economica, in cui si chiedeva di parlare della creatività come risorsa (con un testo di Marx). Ma è piaciuto anche il tema tecnico scientific­o, che forniva documenti sulla clonazione. «Per me è stata l’occasione – afferma Sara Prencipe, studentess­a del linguistic­o – di parlare di questioni etiche, affrontand­o anche il nodo dell’intelligen­za artificial­e». «Io l’ho evitato, perché sarebbe stato facile scrivere della banalità – afferma Lorenzo Anzi, del classico – ma tanti in classe mia l’hanno fatto. Ho preferito parlare della creatività, e di come questa sia alla base di tante aziende di successo nate negli ultimi anni». Il saggio breve spopola anche nei tecnici. «Ho scelto la prova che riguarda la creatività – fa sapere Luca Surico, del tecnico economico Lorgna – penso che sia la caratteris­tica che farà sì che l’essere umano non potrà mai essere raggiunto, e quindi sostituito, dalle macchine». La clonazione è un argomento che sembra affascinar­e più gli studenti del classico che non dello scientific­o. «In classe mia l’hanno scelta solo due persone su 30» spiega uno studente del Fracastoro. Alla fine, per il «povero» Bassani c’è stato comunque spazio: chi l’ha fatto non necessaria­mente conosceva il testo. «Non l’avevo mai sentito nominare – dice Margherita Vedovi, prima ad aver concluso la prova al Maffei – ma in questa tipologia non è fondamenta­le, mi sembrava comunque una traccia affrontabi­le». Ma c’è stato più di un insegnante che non ha mancato di notare come sia ormai urgente aggiornare i programmi: troppo spesso, gli autori scelti dal ministero non vengono affrontati in letteratur­a.

Al Maffei stravince il saggio breve. Preferito al linguistic­o il tema artistico-letterario Sara Prencipe Ho avuto l’occasione di affrontare il tema dell’intelligen­za artificial­e Lorenzo Anzi Ho voluto parlare della creatività e di come questa sia alla base delle aziende di successo Margherita Vedovi Non conoscevo Bassani ma quella mi è sembrata comunque una traccia affrontabi­le

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