E i ragazzi scappano da Bassani
Tema d’italiano, il capolavoro letterario evitato come la peste in città Fa eccezione una classe al Messedaglia. Traccia sulla creatività la più scelta
I nomi di Ermanno, Olga, Alberto e Micol sono suonati subito familiari agli studenti di una quinta del liceo scientifico Messedaglia. Sono i membri della famiglia Finzi – Contini, appartenente all’alta borghesia ferrarese, estintasi con la Seconda guerra mondiale: nel romanzo di Giorgio Bassani, alcuni di loro fanno la peggiore delle fini nei lager nazisti. Un best seller, quello dello scrittore emiliano: uscito nel 1962 conquistò premi importanti. Vittorio De Sica ne trasse un film. Poi divenne un classico da leggere alle superiori. Eppure, nel 2018, anno in cui si sono ricordate, a 70 anni di distanza dalla promulgazione, le leggi razziali, pare essere caduto nell’oblio. Con qualche eccezione: tutto dipende dai docenti d’Italiano. «La nostra prof – spiega Giulio Lodi, maturando del Messedaglia – ci ha fatto leggere Il giardino dei Finzi Contini. In molti hanno quindi scelto l’analisi del testo, anche se non è stato il tema più scelto in assoluto». Tra i banchi delle scuole veronesi, si è trattata, però, di un’eccezione. La maggior parte ha evitato l’analisi come la peste, solo due tracce sono state ulteconta riormente «scansate»: quella della tipologia «C», ovvero il tema storico, e quella generale, che chiedeva un commento sull’articolo 3 della Costituzione, quello che recita «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche e di condizioni personali e sociali». E pensare che questa volta, ragionare da «tototema» avrebbe aiutato, visto che nel «C» si parlava di Aldo Moro. Forse a spaventare gli studenti è stato il riferimento alla cooperazione internazionale. In generale, però, anche se a prima vista impegnative, le tracce proposte per la prima prova della maturità, che ieri ha impegnato gli studenti di tutte le scuole d’Italia, sono piaciute più del solito. «Sono stato indeciso a lungo – rac- Marco Sabot, dell’Educandato Agli Angeli – alla fine ho scelto per il saggio breve storico, la traccia su massa e propaganda. Un’occasione per ragionare sul totalitarismo, ma non ho visto connessioni con l’attualità».
Al liceo Maffei, stravince anche quest’anno la tipologia B. Sceltissima, nelle sezioni del linguistico, la traccia artistico–letteraria, dedicata alla solitudine. All’indirizzo classico, invece, in molti hanno scelto quella socio-economica, in cui si chiedeva di parlare della creatività come risorsa (con un testo di Marx). Ma è piaciuto anche il tema tecnico scientifico, che forniva documenti sulla clonazione. «Per me è stata l’occasione – afferma Sara Prencipe, studentessa del linguistico – di parlare di questioni etiche, affrontando anche il nodo dell’intelligenza artificiale». «Io l’ho evitato, perché sarebbe stato facile scrivere della banalità – afferma Lorenzo Anzi, del classico – ma tanti in classe mia l’hanno fatto. Ho preferito parlare della creatività, e di come questa sia alla base di tante aziende di successo nate negli ultimi anni». Il saggio breve spopola anche nei tecnici. «Ho scelto la prova che riguarda la creatività – fa sapere Luca Surico, del tecnico economico Lorgna – penso che sia la caratteristica che farà sì che l’essere umano non potrà mai essere raggiunto, e quindi sostituito, dalle macchine». La clonazione è un argomento che sembra affascinare più gli studenti del classico che non dello scientifico. «In classe mia l’hanno scelta solo due persone su 30» spiega uno studente del Fracastoro. Alla fine, per il «povero» Bassani c’è stato comunque spazio: chi l’ha fatto non necessariamente conosceva il testo. «Non l’avevo mai sentito nominare – dice Margherita Vedovi, prima ad aver concluso la prova al Maffei – ma in questa tipologia non è fondamentale, mi sembrava comunque una traccia affrontabile». Ma c’è stato più di un insegnante che non ha mancato di notare come sia ormai urgente aggiornare i programmi: troppo spesso, gli autori scelti dal ministero non vengono affrontati in letteratura.
Al Maffei stravince il saggio breve. Preferito al linguistico il tema artistico-letterario Sara Prencipe Ho avuto l’occasione di affrontare il tema dell’intelligenza artificiale Lorenzo Anzi Ho voluto parlare della creatività e di come questa sia alla base delle aziende di successo Margherita Vedovi Non conoscevo Bassani ma quella mi è sembrata comunque una traccia affrontabile