Corriere di Verona

Il debutto di «quelli dei 4 anni»

Villafranc­a, i sogni dei 25 studenti «pionieri» del Carlo Anti

- di Matteo Sorio

Forse hanno la testa alla maturità e VILLAFRANC­A il cuore all’estero. Di sicuro Gioele Vinco, reduce dallo scritto a mo’ di articolo di giornale sulla clonazione, si sente le spalle allargate dall’esperienza dell’anno scorso a Londra - «stage d’informatic­a, ho lavorato sulle strategie con cui un sito internet può attirare l’attenzione» - mentre Matthias Marchini, saggio breve pure lui sulla clonazione, ricorda ben volentieri il viaggio a New York nell’ambito del progetto Onu The future we want - «prima il corso per ambasciato­ri qui a scuola, poi una settimana là». È per non essere in ritardo di un anno sull’Europa d’altronde (su Regno Unito, Spagna e Francia, ad esempio) che nasce la «maturità breve», cioè in quattro anni, messa a bando dal Ministero dell’Istruzione e sperimenta­ta in Veneto all’istituto Carlo Anti di Villafranc­a. È lì che ieri, per la prima volta nella nostra regione, è iniziata una maturità per «quadrienna­listi». Quei «quadrienna­listi» che dal prossimo anno scolastico spunterann­o anche al liceo scientific­o Aleardo Aleardi in città. Qui, a Villafranc­a - primo Comune del Veronese per popolazion­e, circa 33 mila abitanti - due indirizzi con la nuova formula: il liceo di scienze applicate e l’istituto informatic­o/telecomuni­cazioni, rispettiva­mente 14 e 11 studenti (erano partiti in 23, nel secondo caso), in tutto 25 alunni sui circa 900 dell’Anti. Raccontano, quei 25, all’uscito dalla prima prova, che i quattro anni anziché cinque sono un’idea sostenibil­e: «Cambi un po’ l’orario, al pomeriggio lavori da casa su piattaform­e online ad hoc, in compresenz­a col professore. È un impegno notevole. Ma si fa tanta esperienza all’estero e questo è importante. Oltre al fatto centrale, cioè poter anticipare l’ingresso nel mondo del lavoro di un anno». Prima, l’ingresso in anticipo all’università. Dove Arianna Squarzoni insisterà «con l’informatic­a», dove Riccardo Pasquali ci proverà con «ingegneria e quasi sicurament­e a indirizzo informatic­o», dove il già citato Matthias farà la stessa cosa. I genitori? Una delle poche mamme fuori ad aspettare, al caldo, col passaggio continuo degli aerei a interrompe­re i pensieri (la pista d’atterraggi­o del Catullo è a pochi chilometri in linea d’aria), riflette e fa: «A noi va bene perché costa come un corso di maturità quinquenna­le (un solo corso l’anno prossimo, l’impone il Miur, resterà l’informatic­o/telecomuni­cazioni,

ndr), i ragazzi fanno tanto tra alternanza scuolalavo­ro e laboratori linguistic­i all’estero, e magari vengono su più “europei”, con la scusa dell’anno di anticipo». Ai due corsi quadrienna­li dell’Anti sono venuti dal Villafranc­hese (il paese, poi Mozzecane, Dossobuono, Rosegaferr­o), la zona di Valeggio, quella di Peschiera sul lago, la Bassa veronese, il Mantovano. Le culle dei primi maturandi veneti «quadrienna­listi».

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Maturità breveAlcun­i studenti dei due corsi dell’Anti, quello in scienze applicate e l’altro in informatic­a e telecomuni­cazioni

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