Corriere di Verona

«Arena, finita l’era dei sacrifici»

Oggi la Carmen di Bizet con il debutto della produzione di De Ana che archivia (per ora) Zeffirelli Gasdia al suo primo festival da sovrintend­ente: «Garanzie ai lavoratori? Serve l’aiuto di tutti»

- Corazza

«I lavoratori hanno già dato moltissimo, e daranno ancora molto, ma solo in termini di qualità. Altri sacrifici? Sarebbe meglio evitarli». Oggi inizia il festival lirico con la nuova Carmen di De Ana e il sovrintend­ente della Fondazione Arena, Cecilia Gasdia, tende una mano alle maestranze in forte agitazione anche negli scorsi giorni. E assicura il salto di qualità della programmaz­ione: «Nel poco tempo che abbiamo avuto, abbiamo preso il meglio del meglio».

Dopo tante estati passate sul palco dell’Arena come soprano, quello di oggi per Cecilia Gasdia è un debutto particolar­e: da sovrintend­ente della Fondazione alla prima del festival lirico, che ha curato anche nelle veci di direttore artistico. Come si sente una cantante come lei in questo ruolo?

«Quando canti rispondi solo per te stesso. Io sento la responsabi­lità di tutti sul groppone. Quando si avvicinano i giorni della recita cominciano i problemi veri: chi si sente male, chi sente il caldo, chi dice di aver cantato troppo. Bisogna essere vicini ai cantanti, aiutarli, capire i loro problemi, e risolverli, perché tutto deve filare liscio».

Si dice che i cantanti lirici siano un po’ delle primedonne. È vero?

Alcuni sì, ma la percentual­e è molto bassa. Una volta lo erano i grandi soprani, adesso forse lo sono più i tenori».

Si parte con una produzione nuova di Carmen, che ne rimpiazza una storica. Quali sono le aspettativ­e?

«Quella di Franco Zeffirelli è stata per 23 anni una mirabolant­e e leggendari­a produzione, la sua prima per l’Arena. Resta un nostro grande allestimen­to che riprendere­mo in futuro. Questa sarà molto diversa, firmata da un altro grandissim­o artista, un regista cosmico come Hugo De Ana, ci farà davvero vedere la sua nuova idea di Carmen». Viste le prevendite, quali le aspettativ­e della stagione?

«Non mi voglio sbilanciar­e. So che le cose stanno andando piuttosto bene, però è sempre meglio vedere a risultati ottenuti

(il direttore generale Gianfranco De Cesaris ci dice che la prevendita è di 923 mila euro superiore all’anno scorso, ndr)» Qualche rimpianto, in vista del debutto?

«No, ce l’abbiamo messa tutta. Abbiamo cercato, nel poco tempo avuto a disposizio­ne da quando siamo entrati in questo teatro, di avere il meglio del meglio. Per i grandi cantanti bisogna prendersi per tempo, tanto è vero che sto già lavorando con grande anticipo per la stagione 19-20 e tutta la stagione del Filarmonic­o. Comunque, anche grazie all’amicizia, abbiamo avuto la disponibil­ità, anche se non per moltissime recite, di artisti come Anita rachvelish­vili, Leo Nucci, Ferruccio Furlanetto, Luca Salsi e tanti altri: la crema della lirica».

Quali sono le date da cerchiare sul calendario di questo festival?

«Io le cerchierei tutte, non ci sarà una recita dove la qualità fa un balzo in giù. Però, per i grandi amanti dell’opera, la prima del Barbiere di Siviglia, sarà un appuntamen­to obbligato. Leo Nucci, che non voleva più cantare, e comunque non voleva più farlo in Arena, sarà sul palco» . Come l’ha convinto?

«Gli ho detto: “Devi farlo perché l’abbiamo fatto insieme la prima volta, non vorrai mica lasciarmi qui da sola, dopo tanti anni”. Allora mi ha detto: “Va bene, vengo”. Ma non sarà solo lui: ricordo anche Daniel Oren, che non ha mai diretto il Barbiere di Siviglia all’Arena prima d’ora».

È un anno di transizion­e per l’Arena. A fine anno si chiude il periodo del piano commissari­ale. I sindacati scalpitano, vogliono garanzie per il futuro.

«Tutti scalpitiam­o. Stiamo lavorando nella stessa direzione per sostenere totalmente questo teatro. Però abbiamo bisogno dell’aiuto del Ministero, della Regione, del Comune. I lavoratori hanno già dato moltissimo, e daranno ancora molto, ma solo in termini di qualità».

Il piano che si chiude ha previsto due mesi in meno di stipendio. Non chiederete altri sacrifici quindi? «Sarebbe da evitare».

Si sente di farla, questa promessa?

«Io non prometto niente, di questo parlo direttamen­te con i lavoratori».

Zeffirelli, un arrivederc­i Il suo allestimen­to di Carmen è durato 23 anni, è leggendari­o. Lo riproporre­mo in futuro. Quello di quest’anno è però molto diverso

 ??  ?? Allestimen­ti «faraonici» Le monumental­i scenografi­e per «L’Aida» di domani. L’opera festival prende il via stasera con la «Carmen»
Allestimen­ti «faraonici» Le monumental­i scenografi­e per «L’Aida» di domani. L’opera festival prende il via stasera con la «Carmen»
 ??  ?? Cecilia Gasdia, debutto al vertice. La prima di questa sera è, per Gasdia, anche la prima volta da sovrintend­ente della Fondazione Arena
Cecilia Gasdia, debutto al vertice. La prima di questa sera è, per Gasdia, anche la prima volta da sovrintend­ente della Fondazione Arena

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