Guerra al Fisco, 32 venetisti imputati Tribunale blindato: scatta la protesta
(b. c. ) Erano oltre un centinaio i venetisti che ieri a partire dalle 10, striscioni in bella vista e bandiere di San Marco sventolate tra cori e urla, hanno manifestato – non autorizzati, tanto che organizzatori e promotori verranno denunciati - nel piazzale antistante il tribunale di Vicenza, spostandosi poi per le vie del centro. Sorvegliati a vista da un cordone di carabinieri schierati davanti all’ingresso di Borgo Berga e da agenti della Digos. Militanti del «Comitato di liberazione nazionale del Veneto», appartenenti anche al Reparto Intervento Difesa come riportato nelle t-shirt, arrivati da più province a sostegno dei 32 venetisti (tra cui i leader del Cnl) di Vicentino, Trevigiano e Veronese per i quali si celebrava l’udienza preliminare, accusati a vario titolo di aver costituito un’associazione per delinquere che istigava alla disobbedienza fiscale, che incitava i contribuenti a «ritardare, sospendere e non effettuare il pagamento delle imposte dirette o indirette». Tre gli imputati che ieri hanno chiesto il processo con rito abbreviato condizionato all’audizione di teste e alla produzione di documenti.«E’ un processo politico che vuole bloccare il diritto del popolo veneto a rivendicare la sovranità» il commento della pasionaria veronese Patrizia Badii, una delle imputate.