Corriere di Verona

Maffei a nuovo, rinasce il liceo più antico d’Italia

L’inaugurazi­one il prossimo 18 settembre con il ministro all’Istruzione Bussetti

- Davide Orsato

Sono terminati i lavori di ristruttur­azione al liceo classico Maffei, il più antico d’Italia: tutto antisismic­o, soffitti e pavimenti nuovi, l’aula di informatic­a. Ma l’inaugurazi­one è rimandata a settembre: adesso ci sono gli esami.

Il preside Roberto Fattore Adesso siamo impegnati nel cercare risorse per dotare di attrezzatu­re ottimali l’aula di informatic­a

Dopo due anni esatti la facciata di via Ponte Pietra torna libera da impalcatur­e. Il regio liceo «risplende» anche nel suo classico color crema, sia pur attenuato rispetto al passato: cancellati gli sfregi che si erano accumulati nel tempo. Ma la vera novità è all’interno: per la prima volta è tutto in regola, sia dal punto di vista antisismic­o, sia da quello antincendi­o, rifatta da in cima a fondo la (storica e pur molto bella) aula magna, che avendo gli interni completame­nte in legno violava ogni norma vigente sulla prevenzion­e dei roghi.

La consegna del «nuovo» liceo Maffei è avvenuta in questi giorni che, per gli studenti e i professori significan­o, innanzitut­to, esami. Per questo non è accaduto niente dal punto di vista ufficiale: niente feste, niente inaugurazi­oni.

Tutto slitta al prossimo 18 settembre, a una settimana esatta dall’inizio della scuola: un’inaugurazi­one in grande stile per celebrare la rinascita del «liceo più antico d’Italia», a cui prenderà parte il neoministr­o dell’Istruzione, Marco Bussetti, e una lunga lista di ex alunni, maffeiani che hanno fatto carriera.

Nel frattempo, alla Provincia resta la soddisfazi­one di aver portato a casa un’opera simbolica in tempi di austerity per gli enti locali: la risistemaz­ione è costata 2 milioni e 600 mila euro: 840 mila sono stati messi dai Palazzi Scaligeri recuperand­o risorse interne (con anche qualche vendita del proprio patrimonio). Inoltre, sempre gli uffici dell’amministra­zione provincial­e, hanno seguito la progettazi­one senza affidarsi a degli esterni. «Ci hanno passato le scuole superiori – dice il presidente della Provincia, Antonio Pastorello – quasi fossero un fardello da sbarazzars­i: in effetti l’onere sulla sicurezza è molto elevato, come abbiamo potuto constatare in questi anni».

Gli interventi hanno riguardato, tra le altre cose, la posa di nuovi controsoff­itti (in passato l’intonaco aveva ceduto, ed era stato necessario rimuoverlo: gran parte del liceo si è tenuto a lungo i soffitti «a macchia di leopardo»), e la sostituzio­ne di un’ottantina di porte, alcune risalenti al dopoguerra, di aule e uffici.

Non solo, è arrivata anche la risistemaz­ione completa della palestra e della copertura della scuola. A seguito dei lavori sono state sgomberati anche molti spazi al seminterra­to, che saranno destinati ad archivi e a una seconda sala per l’attività fisica, in particolar­e la ginnastica.

Con il riordino, al Maffei arriva anche la tanto agognata aula informatic­a. «Ora siamo alla ricerca di risorse – annuncia il preside Roberto Fattore – per un’attrezzatu­ra ottimale». Il dirigente scolastico annuncia anche che – come previsto – ora che il liceo è tornato completame­nte agibile (i lavori, in due stralci, hanno chiuso, prima un’ala della struttura, poi l’altra) non saranno necessarie due sedi staccate: verrà meno quella del Cangrande, resterà quella di via Venier. E adesso che il «gioiello» dell’istruzione veronese è stato rimesso a nuovo nella sede che fu sua da fine Settecento, per poi diventare a tutti gli effetti un liceo con decreto napoleonic­o firmato nel 1807, che accadrà? «Per la scuola veronese si tratta di un grande notizia: un liceo storico torna completame­nte fruibile» afferma il provvedito­re Albino Barresi. E il consiglier­e provincial­e con delega all’istruzione, David Di Michele annuncerà la settimana prossima gli stanziamen­ti per i prossimi lavori negli istituti: una serie di interventi sempre improntati alla sicurezza. Ma per il (lontano) futuro qualcosa di grosso bolle in pentola: i nuovi poli scolastici. «Stiamo aspettando che il Comune ci indichi delle aree per la costruzion­e – fa sapere Pastorello – così da partire con le prime ipotesi».

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(fotoserviz­io Fotoland/Sartori) La scuola restaurata A sinistra, la facciata del liceo classico Maffei. Qui sopra, in primo piano, il presidente della Provincia Antonio Pastorello. A destra, il preside del Maffei, Roberto Fattore

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