Agitazione in vista per il maxi-trasloco degli ospedali
C’è lo spettro dell’agitazione sindacale sul maxitrasloco dei reparti ospedalieri dall’Orlandi di Bussolengo al Magalini di Villafranca. È quanto è emerso in una serie di riunioni che si sono tenute nelle ultime settimane e che hanno coinvolto il personale medico dell’ex Usl 22.
All’origine del malcontento dei camici bianchi ci sarebbe l’assenza dell’anatomia patologica, ritenuta importante, se non essenziale, da molti specialisti per un ospedale chirurgico. Non solo, ci sono dubbi anche sulla decisione di far rimanere il laboratorio analisi a Bussolengo, soprattutto per quanto riguarda l’attività trasfusionale.
Quanto all’anatomia patologica, l’ultima versione, aggiornata allo scorso marzo, delle schede, la indica nell’ospedale di Villafranca, ma senza apicalità, cioè, senza il primario e il relativo staff medico, con la nota «Attività garantita in ambito aziendale». Come dire: c’è ma è altrove. Dove? A livello pubblico, all’interno dell’Azienda Usl 9, per l’appunto, al Fracastoro di San Bonifacio, individuato come ospedale di riferimento a livello provinciale, ma c’è anche, sempre nell’area dell’ex Usl 22, quella dell’Ovest Veronese, anche negli ospedali privati accreditati di Negrar (Sacro Cuore) e di Peschiera (Pederzoli).
Sul dislocamento dell’unità, pesano i limiti del decreto ministeriale 70, che prevede che la presenza del reparto ogni 300 mila abitanti. Verona ha già raggiunto la quota, dato che l’anatomia patologica c’è anche a Borgo Trento. Tra le sigle che hanno già promesso battaglia c’è la Cgil, che cerca però la sponda degli altri sindacati per un’iniziativa unitaria.
Oggi, il direttore generale dell’Usl Scaligera, Pietro Girardi, comunicherà i dettagli del piano di trasferimento, che inizierà lunedì per concludersi attorno al 10 luglio.