Enoturismo, la nuova miniera d’oro «In questo Verona è capitale italiana»
«Dobbiamo essere orgogliosi della nostra terra e dei nostri prodotti, frutto dell’ingegno e del lavoro di noi veronesi. Siamo una città piccola, ma possiamo vantare di essere la capitale mondiale del turismo del vino». Con queste parole il sindaco Federico Sboarina ha tagliato il nastro dei Verona Wine Days, un evento internazionale dedicato alle eccellenze del territorio. Tre giorni di incontri tra operatori del settore enogastronomico, giornalisti e blogger provenienti dai nove Paesi della rete delle Grandi Capitali del vino (che oltre all’Italia sono Francia, Spagna, Germania, Portogallo, USA, Argentina, Cile e Australia) giunti qui per confrontarsi con oltre 100 imprese veronesi del vino e dell’olio selezionate dalla Camera di Commercio con i concorsi Best Wine of Tourism, Verona Wine Top e Verona Olive Oil Contest. Se nel primo concorso spiccano i nomi di sette aziende vitivinicole e di servizio che si sono distinte per la qualità della loro attrattività turistica (che sono, nel dettaglio, Guerrieri Rizzardi per la categoria architettura e paesaggio, Villa della Torre per arte e cultura, Masi Wine Experience per le esperienze innovative, Cantina Monteci per le pratiche sostenibili, Musella Winery Country Relais per la ricettività, Buglioni Wine Resort per la ristorazione e Veronality per i servizi legati all’enoturismo), il secondo contest ha incoronato ben 156 etichette prodotte da 70 cantine veronesi e l’ultimo ha messo sul podio 23 oli prodotti da 19 oleifici diversi, giudicati da una giuria composta da 28 membri tra enologi, ristoratori e giornalisti.
«Quello che mi ha stupito di più di questa edizione è il numero di vincitori: un record in questi quindici anni di contest – ha dichiarato Veronika Crecelius, curatrice della Guida Verona Wine Top 2018 –. Ormai non basta più fare vini che non hanno difetti, oggi noto una capacità crescente di esprimere le caratteristiche del territorio con creatività». L’obiettivo principale dell’evento è promuovere la «Destinazione Verona» puntando sul turismo enogastronomico esperienziale e sfruttando le enormi potenzialità delle reti internazionali e le nuove forme di comunicazione offerte dal web 2.0 e dai social network.
«È un settore in buona salute quello dell’enoturismo italiano, che vanta 14 milioni di accessi e un fatturato di almeno 2,5 miliardi di euro, che sta decollando ma che non sfrutta tutto il suo potenziale economico e occupazionale. – ha puntualizzato Giuseppe Riello, presidente della Camera di Commercio di Verona –. La Camera di Commercio, per favorire lo sviluppo del turismo, ha puntato molto sul ruolo di bandiera dei nostri vini: non a caso Verona è la prima provincia esportatrice italiana di vino con un valore di vendite all’estero che sfiora il miliardo di euro, il 12% del totale nazionale».
Crecelius Vini senza difetti e con capacità crescente di esprimere il territorio
Riello
Settore da 2,5 miliardi ma può ancora crescere molto