Corriere di Verona

Nozze gay, Fontana blocca la mail dello sposo

- di Giuseppe Persichell­a

Unione civile con doppia «benedizion­e», quella del padre fondatore dell’Arcigay Franco Grillini e del sottosegre­tario alle Pari opportunit­à, il 5 Stelle Vincenzo Spadafora. La Sala Rossa di Palazzo d’Accursio di coppie gay, dalla prima dell’agosto di due anni fa, ne ha unite oramai tante.

Ma la cerimonia di giovedì mattina è stata particolar­e, sicurament­e molto politica. Protagonis­ti i due novelli mariti, il colombiano Alejandro Barrero Bocanegro e l’italo bosniaco Kemal Pasovic. Al loro fianco due testimoni d’eccezione, il presidente nazionale dell’Arcigay Flavio Romani e Vincenzo Branà, leader locale della stessa organizzaz­ione. Pasovic è un nome noto nella comunità omosessual­e ed è anche un attivista dei 5 Stelle, ideatore dell’Osservator­io parlamenta­re Lgbti del M5S.

Entrambi andranno a vivere presto in Germania, ma hanno scelto Palazzo d’Accursio «perché Bologna è la capitale del movimento gay italiano», racconta Pasovic. Naturale quindi che fosse il bolognesis­simo Grillini a raccoglier­e il sì dei due sposi.

Ma questa unione, oltre a celebrare il loro amore, ha presto assunto anche un valore politico nel momento in cui la coppia, tra i tanti messaggi di auguri, ha ricevuto pure quello di Spadafora. «È una grande gioia per me potervi fare i miei auguri il giorno in cui si celebra in tutto il mondo il Gay Pride. Vi auguro tanta felicità, armonia e vi assicuro il mio impegno personale affinché la battaglia culturale a favore dei diritti Lgbt continui e si rafforzi e perché non ci sia alcun passo indietro rispetto alle conquiste degli ultimi anni», il telegramma dove il sottosegre­tario alle Pari opportunit­à si assume precise responsabi­lità, e non solo verso Bocanegro e Pasovic. D’altronde Spadafora non ha mai nascosto il suo impegno per i diritti della comunità omosessual­e, tanto che oggi sarà lui il rappresent­ante del Governo al Pompei Pride. «È questa la posizione del M5S che ha sempre difeso la comunità Lgbt. È vero, ci sono stati alcuni problemi durante l’approvazio­ne delle unioni civili, ma bisogna guardare avanti», spiega il neo sposo e attivista pentastell­ato.

Ma la posizione di Spadafora non è per nulla scontata, non solo all’interno del Movimento ma soprattutt­o dentro un esecutivo dove pesa e non poco il ruolo della Lega e del suo ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, che in una delle sue prime uscite pubbliche ha detto che «le famiglie gay non esistono». Pasovic racconta di aver «mandato anche al ministro della Famiglia l’invito a partecipar­e alla nostra unione o quantomeno ad incontrarc­i a Bologna». Non che la coppia ci sperasse davvero, neppure di ricevere un telegramma come quello di Spadafora, ma l’attivista 5 Stelle non pensava certo di vedersi «bloccato l’accesso mail».

Ogni sua lettera al ministro ha ricevuto altrettant­i messaggi di servizio che gli notificava­no l’impossibil­ità a comunicare con lui. «Ho provato a cambiare testo e formato, ma non c’è stato nulla da fare. Non mi pare un comportame­nto sensato», racconta Pasovic. Alla fine, però, poco male per l’attivista 5 Stelle, un po’ perché, rispetto alla sua vita privata, quello di giovedì resterà comunque un giorno indimentic­abile. Mentre sul piano politico, «quello che conta è che il M5S continui a fare sempre ciò che ha fatto su questo fronte, se la Lega è omofoba resta un problema suo».

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Idee opposte Dall’alto, Lorenzo Fontana e Vincenzo Spadafora. A fianco, i due sposi gay
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