Corriere di Verona

Punture di zecca sul Baldo, già due casi di encefalite E la West Nile è in anticipo

- (d.o.)

Una malattia che non era mai stata registrata in provincia di Verona se non con un caso nel 2015 e nel 2017. Ma nel 2018 se ne sono registrati già due, tutti a seguito di punture di zecca sul Monte Baldo. È una forma di encefalite, la Tbe (la sigla sta per Tick-Borne Encephalit­is) che può portare anche a una paralisi invalidant­e. Si tratta della punta dell’iceberg dietro a un fenomeno ormai noto agli operatori sanitari: l’aumento degli interventi a seguito dei morsi di zecca e delle patologie correlate, come il morbo di Lyme. La mappa elaborata dal Centro di malattie tropicali dell’ospedale Sacro Cuore – Don Calabria, ne conta casi a seguito di punture avvenute prevalente­mente in Lessinia, ma anche in zone di pianura come Pescantina e, sul lago, a Lazise. «All’origine della diffusione dell’encefalite – afferma Anna Beltrame, infettivol­oga del Sacro Cuore – c’è forse la diffusione di alcuni animali che fanno da vettore al virus. È aumentato anche il numero delle zecche, forse per ragioni ambientali. In ogni caso si tratta di una malattia da non sottovalut­are: anche se non ha conseguenz­e fatali, non sono rare paralisi invalidant­i». Il tema è stato affrontato ieri in un convegno promosso in Gran Guardia. Tra i temi affrontati anche la West Nile, altra malattia tropicale che si è diffusa in pianura padana. Quest’anno i primi casi sono arrivati in anticipo: «All’origine c’è l’estate precoce, da aprile – spiega Gioia Cappelli – che ha anticipato il ciclo biologico delle zanzare».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy