«Cucina» droga in casa, è ketamina: 500 dosi, valore di 30 mila euro
Borgo Roma, giovane ai domiciliari: la residenza risultava altrove. Ipotesi di legami con rave o locali
Un bottiglione, con la VERONA scritta «acqua demineralizzata». E, dentro, un liquido incolore e inodore, che con l’acqua, però, non c’entrava niente. Ketamina purissima: per trasformarla in dosi era necessario, come si dice in gergo «cucinarla». Nicholas Barison, 28 anni, lo faceva sul fornello di casa sua, con una pentola. Alla giusta temperatura il liquido perde la componente volatile e lascia solo una polverina: per lo «sballo» bastano pochissimi milligrammi. Da quel litro (che è forse quanto rimane di un quantitativo maggiore: la tanica ha la capienza di cinque litri) ne avrebbe potuto ricavare cinquecento dosi. Tanto basta per stimarne il valore tra i 25mila e i trentamila euro. Ma non è tutto: nello stesso appartamento di Borgo Roma, gli agenti della squadra mobile hanno trovato 75,6 grammi di Mdma, la sostanza da cui si ricavano le pasticche di ecstasy.
Gli indizi a carico di Barison, finora completamente incensurato, sono stati raccolti nel giro delle discoteche scaligere. Il ragazzo aveva preso le sue precauzioni: la sua residenza ufficiale risultava in un’altra zona della città. Eppure, come è stato scoperto in seguito ad appostamenti, in quell’appartamento Barison ci viveva – e si dedicava, per l’appunto, a questo particolare hobby. Così è scattata la perquisizione: il 28enne ha ammesso tutto, si è detto anche disposto a collaborare alle indagini. Ma rimangono molti i particolari da chiarire: a chi era destinata tutta quella droga, che al dettaglio avrebbe potuto fruttare, in tutto, circa quarantamila euro? Chi gliel’aveva procurata?
Secondo le ipotesi della squadra mobile, la ketamina è di provenienza extraeuropea, probabilmente asiatica, continente in cui ci sono diversi laboratori clandestini. Una quantità così massiccia (è uno degli scenari) potrebbe essere destinata a una serie di rave party oppure, più semplicemente, a rifornire i locali della movida notturna. Comparso davanti al giudice Raffaele Ferraro, che ha convalidato l’arresto, Barison è ai domiciliari, in attesa di processo, nell’abitazione dei genitori.
Nei giorni scorsi è avvenuto un altro arresto, questa volta da parte della Guardia di Finanza. A finire in manette un uomo di nazionalità marocchina, che alla vista dei finanzieri, presenti per un controllo alla stazione di Porta Nuova, aveva tentato di prendere in fretta e in furia un taxi e così dileguarsi. Gli hanno trovato addosso oltre mezzo chilo di eroina e cinquanta grammi di cocaina: ora si trova nel carcere di Montorio.