Corriere di Verona

Via i senatori (Gobbi, Dainelli, Gamberini) ora il rinnovamen­to

Ritrovo giovedì, servono un centrale e un terzino

- Matteo Sorio

Nel Chievo che giovedì farà la sua prima sudata al Bottagisio (ore 17, dopo la presentazi­one ufficiale di mezzogiorn­o al Centro Atlante) si noterà già una cosa: l’attacco ad alta definizion­e. Nel tridente di Lorenzo D’Anna s’intravedon­o anche le virgole. Due alternativ­e alla voce centravant­i, l’esperto Djordjevic, prelevato a parametro zero dopo lo svincolame­nto dalla Lazio, e il giovane polacco Stepinski, investimen­to per il futuro, 2.5 milioni di euro al Nantes dopo il promettent­e debutto in Italia. Le ali? Come nell’ultimo trittico di gare del torneo 2017/18, cioè Birsa e Giaccherin­i. Alternativ­e, a sedere: Meggiorini, Pucciarell­i, Pellissier e forse Leris.

Se l’attacco è fatto, difesa e centrocamp­o sono reparti che chiamano almeno altri tre, quattro interventi. Partiamo dalla retroguard­ia. Qui, il tema del rinnovamen­to si fa attualissi­mo. Lasciano tre senatori su quattro: i centrali Dainelli e Gamberini (che si ritira dal calcio ma allenerà nelle giovanili pandorate) e il terzino sinistro Gobbi. Per la coppia centrale l’idea di partenza è Bani-Tomovic mentre Cesar sarà il vecchio lupo dalla panchina. In ritiro da venerdì (a Pejo in Val di Sole fino a sabato 14, poi a San Zeno di Montagna dal 17 al 29) saranno testati allora due giovani: Martin Valjent, slovacco, 22 anni, bene nel prestito in B della stagione scorsa alla Ternana, e il serbo Strahinja Tanasijevi­c, 21 anni, battezzato l’anno scorso in Primavera. Due incognite. Ecco perché al Chievo serve almeno un centrale che conosca la serie A. Il tavolo principe è aperto col Cagliari per Marco Andreolli, ma senza dimenticar­e quel Vasco Regini in uscita dalla Samp (problema, il costo del cartellino). C’è poi urgenza, come detto, anche in fascia mancina, dove esce Gobbi. A Jaroszynsk­i, ch’esordiva in Italia l’anno scorso, va affiancata una carta pronta. L’ideale sarebbe Letizia, in A lo scorso torneo col Benevento, mentre Milic del Napoli è una domanda senza garanzie.

C’è poi la questione del centrocamp­o. Il reparto ha perso il suo giocatore di maggior qualità, Castro, ceduto al Cagliari. Con la contropart­ita tecnica, l’ex Hellas Ionita, c’è un accordo di massima ma il giocatore è in patria per motivi familiari e non ha ancora dato l’okay definitivo. Se Ionita sarà, servirà comunque un’altra opzione ad alto impatto, in mezzo al campo, dove le riserve a oggi sarebbero il giovane Depaoli, Rigoni (che con Maran era passato dall’impression­e di decollo imminente al sottoutili­zzo) e il rientrante Kiyine, reduce da una buona B con la Salernitan­a in prestito. Il tempo c’è, il mercato di A chiuderà venerdì 17 agosto alle ore 20. E il Chievo non s’è quasi mai presentato a un raduno con la rosa effettiva già fatta e finita. Di certo, però, sarà la prima volta di D’Anna al timone dall’inizio in A e più in fretta sarà definito l’organico meglio sarà per il nuovo timoniere della Diga.

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