L’Hellas accumula debiti con il Comune Ed è lite Tosi-Rando
Fino al 2017 il club doveva 1,5 milioni. Tosi: «Serve chiarezza». Rando: «E quando c’era lui?»
Botta e risposta polemico, tra Flavio Tosi e la nuova amministrazione, sui debiti del Verona e sulla possibilità che il suo presidente, Maurizio Setti, mantenga le sue promesse sul centro sportivo dell’Hellas a Forte Lugagnano nonché sul nuovo stadio.«Quanti debiti ha il presidente dell’Hellas col Comune di Verona?» chiede l’ex sindaco.
Botta e risposta polemico, tra Flavio Tosi e la nuova amministrazione, sui debiti del Verona e sulla possibilità che il suo presidente, Maurizio Setti, mantenga le sue promesse sul centro sportivo dell’Hellas a Forte Lugagnano nonché sul nuovo stadio.
«Quanti debiti ha il presidente dell’Hellas col Comune di Verona?» chiede l’ex sindaco che, assieme all’ex assessore allo Sport, Alberto Bozza, la stessa domanda l’aveva già posta il 29 maggio con un’interrogazione in consiglio comunale. Tosi vorrebbe conoscere la cifra esatta «s’intende - dice - al netto dei canoni scomputati in cambio di lavori allo stadio e all’antistadio. Sarebbe utile saperlo aggiunge - per capire se gli impegni di Setti sul rilancio della squadra, sul centro sportivo a Forte Lugagnano e il nuovo stadio sono realizzabili».
Tosi e Bozza rivelano che «dopo un mese dalla nostra interrogazione, ora l’assessore Rando ci ha risposto che il debito dell’Hellas oltre un anno fa ammontava a quasi un milione e mezzo di euro, ma il dato attuale ancora lo stanno contabilizzando, dunque non lo sa».
Lo stesso assessore Rando ci conferma senza esitazioni quella cifra ma aggiunge polemicamente che per quel milione e mezzo (per la precisione 1.478.987,44 euro, fino all’anno 2016/2017) «Tosi si ricorderà anche di non aver avviato alcun procedimento di riscossione coattiva: pur non avendone trovato agli atti alcuna traccia, - aggiunge Rando - noi invece stiamo lavorando perché il Comune ottenga quanto legittimamente dovuto, e come gli ho anticipato formalmente stanno per essere completate le relative e non semplici istruttorie dovendo risalire all’anno 2014. Non sarebbe stato più semplice da parte di Tosi - conclude l’assessore - chiedere al suo ex assessore Bozza a che punto aveva lasciato le carte? Avrebbe fatto più alla svelta e avrebbe avuto da solo la risposta».
«Da sindaco - spiega peraltro ancora Tosi - avevo dato indicazioni agli uffici di recuperare i crediti vantati nei confronti di Verona e Chievo: il Chievo concordò una rateazione, il Verona non si rese disponibile, in particolare sul debito dei canoni pregressi per i quali chiese il riconoscimento di interventi eseguiti allo stadio, e dopo più di un anno con l’attuale amministrazione, Rando conferma quanto ci avevano già anticipato nelle settimane scorse gli uffici preposti: la pratica di riscossione è in fase istruttoria, dunque di fatto è ancora ferma: perché?».
Secondo Tosi e Bozza «sapere a quanto ammontano quei debiti, oltre a essere un fattore di trasparenza per i cittadini, permetterebbe a tutti di valutare se Setti è coerente quando dice che investirà per riportare il Verona in A e che manterrà l’impegno di realizzare il più volte annunciato centro sportivo a Forte Lugagnano, di proprietà del Comune, ed aggiungiamo che nei mesi scorsi la società si è detta disponibile anche a valutare l’ipotesi di un nuovo stadio, con il pieno appoggio di Sboarina e Rando».
Lo stesso Rando peraltro ricorda infine «che la giunta ha appena approvato un progetto di manutenzione straordinaria che prevede la realizzazione di tribune, spogliatoi e relativi servizi igienici dell’antistadio dell’importo di euro 230.478,00 + iva a totale carico dell’Hellas Verona».
E il batti-e-ribatti, probabilmente, non finisce qui.
L’ex sindaco «Conoscere la cifra esatta per capire se gli impegni del presidente Setti sono realizzabili»