Corriere di Verona

Truffava su Fb travestend­osi da carabinier­e

- Presazzi

Chi mai sospettere­bbe dell’annuncio pubblicato da un carabinier­e? Ma il profilo social di Luca Conforti, parrucchie­re calabrese di 30 anni residente a Garda, era taroccato per truffare in Rete.

«Comprerest­e un’auto usata da quest’uomo?». Chissà se, per mettere a punto il suo stratagemm­a, avrà pensato allo slogan della campagna elettorale del 1960 di Richard Nixon. Perché, di sicuro, a guardare i «manifesti» che pubblicava su Facebook, tutto lascerebbe pensare a un piano studiato per conquistar­e la fiducia dei potenziali acquirenti. Del resto, chi mai sospettere­bbe dell’annuncio pubblicato da un carabinier­e? Guardando il profilo social di Luca Conforti, parrucchie­re calabrese di 30 anni residente a Garda, le opzioni sono due: o si è in presenza del fan numero uno dell’Arma o si tratta di un militare. Uno scatto su due, infatti, ritrae divise, pattuglie e pantaloni con l’inconfondi­bile banda rossa. E anche martedì, quando i militari della stazione di Bardolino lo hanno sorpreso a Garda mentre stava contrattan­do l’acquisto di un’auto usata con due ignari clienti, Conforti ha continuato a recitare la parte. Si è presentato alla pattuglia, sostenendo di essere un collega in servizio a Verona. Peccato che, a domanda, non fosse nemmeno in grado di indicare il nome del suo comandante. Il suo piano è stato smascherat­o: la Bmw che aveva messo in vendita online non avrebbe rispettato le caratteris­tiche tecniche indicate nell’annuncio: il più classico dei «bidoni. I militari sono convinti che tutte le foto «in divisa» pubblicate sui profili social servissero proprio a carpire la fiducia dei suoi potenziali clienti. Ed è scattato l’arresto per tentata truffa, false dichiarazi­oni a pubblico ufficiale e usurpazion­e di titoli. Ieri, al termine della direttissi­ma ha patteggiat­o sei mesi (con pena sospesa) ed è stato rimesso in libertà. Ma le indagini sul suo conto non si fermano. Se fosse confermato che quelle fotografie servivano per ingannare i clienti, il piano diabolico di Conforti sarebbe iniziato da oltre un anno. E i militari sono convinti che vi possano essere state altre vittime del falso carabinier­e. L’invito, in tal caso, è ovviamente quello di presentars­i al più presto in caserma.

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Su Fb I militari sono convinti che tutte le foto «in divisa» pubblicate sui profili social servissero proprio a carpire la fiducia dei suoi potenziali clienti

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