Corriere di Verona

Casa di Giulietta si tratterà sui futuri ricavi E gli esclusi si infuriano

- L.A.

L’ultimo vero nodo da sciogliere, come quasi sempre accade, è quello del conquibus, quello del vil danaro. Per la Casa di Giulietta siamo all’ultimo metro prima dell’accordo: come vi abbiamo raccontato ieri, l’intesa c’è ormai praticamen­te su tutto (con l’accesso al cortile a pagamento dalla palazzina Armani, e l’uscita verso piazza Viviani attraverso il teatro Nuovo) ma solo nelle prossime ore, con la presentazi­one del piano economico finanziari­o redatto dalla Società Teatro Nuovo, si entrerà nel dettaglio più scabroso: come spartire i soldi (tanti: quasi 5 milioni di euro l’anno) tra tutti gli interessat­i?

Nelle trattative, si sa, si spara alto per ottenere il massimo possibile, e la prima richiesta del Teatro Nuovo (avere per sé il 45 per cento delle entrate della biglietter­ia) sarà certamente bloccata. Dopo di che, la trattativa andrà avanti, e vedremo come finirà.

Intanto però c’è chi si arrabbia e protesta. Oltre alle due proposte su cui è stata trovata una mediazione (quella della Mox Corportati­on e quella del Teatro Nuovo) ce n’era infatti una terza, quella del Comitato per la Difesa di Verona guidato dal commercial­ista Mario Trivella. Che torna a minacciare un esposto alla Procura della Repubblica. «Il nostro Comitato – spiega - è assolutame­nte contrario a questo progetto, che mette il Monumento più visitato della città completame­nte in mano ai privati, i quali peraltro non si sarebbero ancora accordati sulle quote da spartirsi. Appare inverosimi­le – aggiunge Trivella - che tale sito, il più rappresent­ativo della città, sia lasciato gestire da interventi privati senza alcuna partecipaz­ione del Comune».

Il Comitato preannunci­a quindi che, «in caso di uscita dal cortile affidata al Teatro Nuovo, che nulla ha a che vedere con le case dei Capuleti, presenterà immediatam­ente un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica, affinchè indaghi quali interessi privati, in contrasto con l’interesse pubblico, hanno dato luogo a tale soluzione».

Tornando alla trattativa trilateral­e Comune-TeatroMox (società quest’ultima che fa capo ai fratelli Benatti), ricordiamo che l’ingresso avverrà attraverso la Palazzina Armani con possibilit­à di andare direttamen­te nel cortile oppure di accedere alla Casa di Giulietta (ovviamente pagando un biglietto più caro), Casa che manterrà la sua struttura museale, migliorand­ola, e continuerà ad essere gestita da Palazzo Barbieri.

I visitatori usciranno invece attraverso la sede del Teatro Nuovo, utilizzand­o il foyer (che ha un’ampia vetrata che dà proprio sul cortile), il corridoio del teatro stesso ed infine la porta del Teatro che guarda Piazzetta Navona o quella che dà su Piazza Viviani. Sarà utilizzabi­le anche la terrazza di proprietà del Teatro Nuovo, per una vista dall’alto sul cortile.

Gli orari finora indicati vanno delle 9 alle 18 nei giorni feriali, con chiusura anticipata alle 17 alla domenica: il Comune chiede peraltro di ampliarli, soprattutt­o per consentire anche le visite serali, ma il Teatro Nuovo ha bisogno proprio del foyer da usare come uscita di sicurezza durante gli spettacoli.

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