La stampa flessibile al fondo d’investimento «Un aiuto alla crescita»
La veronese Uteco Converting, di Colognola ai Colli, specializzata nella costruzione di macchine da stampa per il packaging flessibile, cederà l’81% del proprio capitale a NB Renaissance Partners, sigla del private equity nata nel 2015 grazie ad un accordo fra Neuberger Berman e Intesa Sanpaolo. È il senso di un accordo vincolante siglato ieri e che riconosce la conservazione delle quote residue agli attuali proprietari, Aldo Peretti e Simone Quinto. Obiettivo dell’operazione, spiegano gli investitori, è «supportare il management per accelerare ulteriormente la crescita del gruppo a livello internazionale. Uteco è un’eccellenza imprenditoriale italiana e un leader riconosciuto a livello internazionale nel settore delle macchine da stampa per il packaging flessibile, un mercato caratterizzato da interessanti prospettive di crescita di lungo termine a livello mondiale». Con il nuovo capitale, dunque, per i fondatori di Uteco, si apriranno «ulteriori opportunità di crescita in termini di sviluppi tecnologici innovativi, di investimenti produttivi, compreso il quarto stabilimento in Italia in fase di ultimazione, e di rafforzamento del posizionamento su tutti i mercati mondiali anche attraverso acquisizioni».
L’azienda, nata nell’85, esprime da anni una crescita di business costante compresa fra il 5% ed il 10% e nell’ultimo esercizio ha toccato ricavi per 130 milioni, con un target di 200 entro i prossimi quattro anni. I dipendenti sono attualmente circa 300. Uteco conta oggi una base installata di oltre 3.000 macchine a livello globale, opera attraverso tre stabilimenti in Italia, e distribuisce i suoi prodotti grazie a un network di vendita diretto e una rete di oltre 40 agenti. Il gruppo presidia anche gli Usa dal ‘91 attraverso una propria filiale che fornisce servizi di vendita e assistenza post-vendita, e Singapore con un ufficio vendite insediato di recente. La sede americana è supportata da una base logistica ad Atlanta, aperta nel 2000, già arrivata al raddoppio della superficie iniziale, in cui sono stoccati i pezzi di ricambio ed è stata ricavata un’area per il collaudo dei macchinari. La peculiarità principale delle macchine Uteco, spiegano i vertici, è adattarsi e modificarsi in base alle richieste del committente e coniugare le potenzialità della stampa flessografia con quella a rotocalco, con un’attenzione oggi particolarmente spiccata verso le frontiere aperte dal digitale.
Per quanto riguarda NB Renaissance Partners, la piattaforma gestisce attualmente fondi per un totale di 930 milioni dedicati esclusivamente ad operazioni su imprese nazionali. Casa di investimento globale ed indipendente, NB è interamente controllata dai propri dipendenti e gestisce portafogli di investimento nell’azionario, reddito fisso, private equity e fondi hedge per clientela istituzionale e consulenti professionali a livello globale, operando con quasi 2.000 professionisti in 20 Paesi.
Il patto Uteco cederà l’81% del capitale a NB Renaissance Partners, nata nel 2015 da Neuberger Berman e Intesa Sanpaolo