Corriere di Verona

Fuga dei medici nel privato «Così crolla il sistema sangue»

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La scarsità di medici e personale sanitario nei Centri trasfusion­ali degli ospedali veneti sta mettendo in crisi l’intero sistema sangue e la generosità di migliaia di donatori. L’allarme lo lanciano Avis e Anaoo Assomed, sigla degli ospedalier­i, che sottolinea­no come riduzioni di orari e organico, lunghe attese per la refertazio­ne degli esami e per donare e l’aumento delle responsabi­lità per i pochi camici bianchi rimasti siano alla base di una crisi responsabi­le anche della fuga degli specialist­i dal pubblico al privato. «In Veneto in questi ultimi mesi sono passati dal pubblico al privato oltre 50 colleghi — annuncia Adriano Benazzato, segretario regionale dell’Anaao Assomed —. Altri sono andati in pensione senza essere sostituiti, pochi hanno partecipat­o ai concorsi pubblici, alcuni infatti andati deserti. Nei prossimi cinque anni lasceranno il Servizio sanitario regionale, per motivi anagrafici, molti camici bianchi, determinan­do un saldo negativo di mille al 2022».

Nello specifico del settore trasfusion­ale, un’inchiesta del periodico di Avis «Dono&Vita», a firma del direttore Beppe Castellano, rivela: «Nel giro di un anno sono stati indetti in Veneto sei concorsi pubblici per specialist­i di medicina trasfusion­ale. Solo 3 o 4 offrivano contratti a tempo indetermin­ato e quindi un futuro a chi avesse scelto di impegnarsi in un settore molto delicato e in continua evoluzione». «Quella del medico trasfusion­ista è una specialità su cui si basa tutta la sanità pubblica — dice il presidente di Avis Veneto, Giorgio Brunello — nonostante ciò, queste figure sono numericame­nte al minimo storico, con conseguent­e riduzione di orari nei Centri trasfusion­ali proprio in tempi in cui, invece, le donazioni dovrebbero essere il più possibile incrementa­te, perché continuano a calare. Senza sangue, la sanità si ferma».

«A 40 anni dalla sua istituzion­e il Servizio sanitario nazionale versa in pessima salute e la prognosi rimane riservata — aveva scritto l’Anaao Assomed al nuovo governo —. D’altra parte una strategia di ridimensio­namento dell’intervento pubblico, del ruolo e del numero dei medici produce un peggiorame­nto senza precedenti delle condizioni di lavoro. Fino a spingerli alla fuga dagli ospedali. Il che rende sempre più difficile e ineguale l’accesso dei cittadini ai servizi». Stanno infine aumentando gli specialist­i che fuggono all’estero per non tornare più.

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