Corriere di Verona

Sorrentino assicura: «Chievo è casa mia, chiuderò qui»

Il portiere: «Propositi per questa stagione? Salvezza e vorrei ripetermi»

- di Lorenzo Fabiano

Archiviato il varo della nuova stagione con la presentazi­one ufficiale al Centro Atlante e la sgambata in passerella al Bottagisio di giovedì, da ieri mattina il Chievo è nel ritiro al fresco di Pejo in Val di Sole. Arrivo all’Hotel Kristania, pranzo, e nel pomeriggio subito in campo al lavoro per il primo allenament­o agli ordini di Lorenzo D’Anna. Fatto curioso, i gialloblù della Diga rimarranno nella località termale trentina fino al 14 luglio, giorno dell’amichevole contro la Top 22 Dilettanti, quando a Pejo salirà proprio il Cagliari di Rolando Maran e il Pata Castro per un incrocio che sa di destino. Tra i boschi della Val di Sole, corre e si ossigena un Chievo che guarda sì al cambio generazion­ale, ma facendo pur sempre leva sullo zoccolo duro della vecchia guardia. Massimo Gobbi, Dario Dainelli, e Alessandro Gamberini hanno salutato la truppa, Castro ha seguito il suo Pigmalione Maran in Sardegna, Inglese sogna in grande sotto il Vesuvio: eccoli allora i Pasdaran rimasti, dall’highlander Sergio Pellissier al totem Bostjan Cesar, dal compasso Ivan Radovanovi­c al tiro mancino Valter Birsa, dalla tigre Hetemaj fino a lui, il guardiano della Diga Stefano Sorrentino.

Sette stagioni al Chievo con l’intermezzo di tre anni a Palermo. Il portierone prepara l’ottava sinfonia: a 39 anni la fame è sempre la stessa, quella degli inizi, tanti anni fa. «Sotto a chi tocca» sembrano dire gli occhi della tigre (è il titolo della sua autobiogra­fia): «La carta d’ identità va verso i 40, ma fisico e voglia sono sempre gli stessi. Io non mollo di un centimetro» avverte, giusto per essere chiari. Un primo scorcio d’estate con le sirene di mercato che chiamano da Napoli. De Laurentiis e Giuntoli ci fanno un pensierino: Sorrentino sarebbe per esperienza e qualità l’uomo giusto da affiancare al giovane Meret. La voce ronza per qualche giorno, sino a che il Napoli chiude con l’Udinese il doppio colpo Meret e Karnezis. Capitolo chiuso: «Sono arrivate richieste, una importante. Sono lusingato, ma il Chievo è casa mia; io voglio finire qui», chiosa Sorrentino. Poi il pensiero si sposta sul gruppo, con una parola d’affetto per Gamberini, Dainelli, e Gobbi, tre compagni di tante battaglie: «Ringraziam­o chi ci ha dato una grossa mano per la salvezza. Sono tre amici e sono molto dispiaciut­o. Un pezzo storico dello spogliatoi­o non c’è più, ora tocca a noi».

Una salvezza tribolata, sofferta, ma alla fine meritata. Magari una lezione su cui poter ripartire quest’anno: «Lo scorso anno abbiamo fatto troppa fatica: l’esultanza dell’ultima partita col Benevento è stata una gioia doppia. Ci siamo stretti tra di noi, con l’aiuto della società, delle nostre famiglie, e dei nostri tifosi. L’unione fa la forza. Il Chievo in A è un onore per tutti. Ai tifosi bisogna dire grazie: ci hanno seguito ovunque, anche a Crotone e Benevento dove certo non li abbiamo ripagati con prestazion­i all’altezza. Salvarsi a gennaio va benissimo, ma poi il rischio è un calo di tensione; d’altro canto, raggiunger­e l’obiettivo all’ultima giornata è troppo rischioso. Diciamo che una via di mezzo andrebbe bene. Mi aspetto un Chievo divertente e battaglier­o che vada a lottare per far punti su tutti i campi».

Protagonis­ta di un’ottima stagione, la salvezza del Chievo è passata anche dai suoi guantoni: «Per quanto mi riguarda, spero di ripetermi. Mi piacerebbe rivedere il Sorrentino dell’ultimo campionato. Fioretti in vista per una nuova salvezza? A 40 anni è un po’ complicato. Ripeto: vorrei ripetermi e raggiunger­e il nostro obiettivo. Poi a giugno del prossimo anno vedremo che fare».

Sugli addii Dispiace per Gobbi, Dainelli e Gamberini Ora tocca a noi

Sul futuro

Ho 40 anni, a giugno dell’anno prossimo deciderò cosa fare

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 ??  ?? Già in forma Stefano Sorrentino, portiere del Chievo
Già in forma Stefano Sorrentino, portiere del Chievo

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