Corriere di Verona

La Corte dei Conti «promuove» la Regione

Il plauso dei magistrati contabili alla riduzione delle spese sul personale

- M. Za.

La Corte dei Conti del Veneto «promuove» la Regione dopo l’annuale valutazion­e sullo stato di salute dei conti. Patrimonio netto in attivo ma anche qualche criticità sull’articolazi­one dei capitoli sanitari e sulle partecipat­e, queste le prescrizio­ni dei giudici contabili.

Larghi sorrisi e qualche stoccatina ambo parti ma, spiega il procurator­e regionale della Corte dei Conti, Paolo Evangelist­a, solo a fin di bene visto che «Il Veneto è una delle Regioni più virtuose d’Italia ed è nostro compito spronare chi la amministra a far sempre meglio». L’occasione è stata, ieri, la «celebrazio­ne» in prefettura a Venezia del «Giudizio di parificazi­one sul rendiconto generale della Regione Veneto per l’esercizio finanziari­o 2017». Tradotto: l’annuale valutazion­e della Corte dei Conti sulla correttezz­a e sull’andamento di Palazzo Balbi e Palazzo Ferro Fini. E il verdetto è stato positivo. «Promossi - sorride il governator­e Luca Zaia - abbiamo passato l’esame più importante, i cittadini sanno che abbiamo gestito bene i 14 miliardi di bilancio 2017».

Strutturat­a a guisa di processo, la «cerimonia» prevedeva le due requisitor­ie della Sezione di Controllo (con Giampiero Pizziconi come relatore) e della Procura regionale (con Evangelist­a) della Corte dei Conti, la replica del governator­e e, infine, il «verdetto». La magistratu­ra contabile promuove la Regione «ad eccezione del canone di locazione finanziari­a dell’ex Palazzo Grandi Stazioni». Ma, di fatto, si tratta sempre del leasing con cui si comprò l’immobile che fa «sforare» i limiti di indebitame­nto previsti. «Una criticità, - specifica Zaia - alla quale la Regione, come ha rilevato lo stesso procurator­e, ha posto rimedio a partire dall’esercizio 2018».

Fra le poche voci su cui la Corte ha avanzato delle critiche, c’è la sanità. Anche, qui, però, squisitame­nte «dal punto di vista contabile e non sostanzial­e» per dirla con Evangelist­a che spiega come «la perimetraz­ione della sanità non sarebbe chiara, contenendo ad esempio anche l’Istituto Zooprofila­ttico ma soprattutt­o l’Agenzia regionale per l’ambiente del Veneto (Arpav)» mentre 67 milioni di euro di cui 62 di spese in conto capitale sono stati spostati al di fuori del perimetro sanitario. I Lea, i livelli essenziali di assistenza,prescrive la Corte, vanno garantiti a tutti i costi. «Serve, così come fanno in Piemonte - spiega Evangelist­a - una più precisa articolazi­one in capitoli».

Il peso della sanità sul bilancio regionale, naturalmen­te, resta notevole visto che supera l’80% del totale. Sull’Azienda Zero, invece, il procurator­e generale esprime parere positivo: «C’è piena collaboraz­ione fra Regione, Azienda Zero e Corte dei Conti». Quanto ai numeri generali, il patrimonio netto della Regione Veneto, registra un sensibile migliorame­nto passando da un valore negativo di -722 miliardi nel 2016 ad un segno positivo, nel 2017, di quasi 2 miliardi di euro. «La significat­iva variazione - spiega Evangelist­a - è da imputarsi principalm­ente all’iscrizione tra le immobilizz­azioni finanziari­e del valore delle partecipaz­ioni, anche non azionarie, in enti strumental­i, fondazioni ed agenzie regionali». Altro segno positivo sul conto economico per il 2017: 0,5 miliardi di euro con un migliorame­nto dell’11% rispetto al risultato di esercizio del 2016. Merito dei tributi(oltre 9,7 miliardi) con un aumento del 5%, ma senza incrementi alla tassazione.

Resta ancora da limare l’azione della Regione anche sulle partecipat­e seppur, segnala la Corte dei Conti, l’azione dal 2015 a oggi è stata energica. Molto bene, invece, la gestione delle spese del personale che sono state sensibilme­nte ridotte sia per la giunta che per il consiglio regionale (entrambe sono in costante diminuzion­e così come diminuisce il numero delle figure dirigenzia­li). Il risparmio, nel 2017, è stato di oltre 8 milioni in giunta e più di un milione in consiglio. E il Veneto è stato inserito dal Mef, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, fra le 5 regioni virtuose con un rapporto fra spesa del personale e spesa corrente inferiore alla media nazionale. Zaia, nella sua replica ai magistrati, ha spiegato che il «danno erariale» lo fanno alcune leggi-pastoia come il complicato meccanismo delle alienazion­i dei beni pubblici «Non siamo gestori di immobili - ha detto il governator­e - non è la nostra mission, ma con le condizioni imposte dalla legge siamo stati bravi a vendere immobili per 200 milioni di euro. Abbiamo case, valli da pesca, terreni agricoli, vanno venduti per finanziare il sociale, ad esempio». Critico, invece, il Pd che accusa: «Parificazi­one del bilancio con le solite criticità. Trasparenz­a per le Partecipat­e, riparto del Fondo sociosanit­ario e Palazzo Grandi Stazioni: ancora una volta la Corte striglia la Regione».

Evangelist­a (Corte dei Conti) Regione virtuosa, la sproniamo a far meglio

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