Mozione anti aborto, «Verona città per la vita» Ma scoppia la polemica
Promossa da 12 consiglieri (compreso Sboarina). L’opposizione: «Oscurantisti»
A 40 anni dal varo della legge 194 sull’aborto, polemica rovente a Palazzo Barbieri. Dodici consiglieri di centrodestra, capitanati da Alberto Zelger (Lega) hanno presentato una mozione, firmata anche dal sindaco, Federico Sboarina, che chiede di proclamare «Verona città per la vita», finanziando il Progetto Gemma (sostegni economici alle mamme in difficoltà) ed il progetto Culla Segreta (possibilità di adozione in anonimato dei bambini che altrimenti verrebbero abortiti). Zelger ha denunciato «la mancata applicazione di due principi sanciti dalla stessa legge 194: la tutela della vita dal suo inizio e la prevenzione delle cause che inducono la donna ad abortire».
Un ordine del giorno di Anna Grassi (Lega) propone poi la «sepoltura dei bambini mai nati (ossia morti prima della 28esima settimana di gestazione) vicino al monumento dei bambini mai nati, già esistente al Cimitero Monumentale». Vito Comencini ha sottolineato che «le scelte di questa amministrazione comunale sono in linea con quelle del ministro Fontana». Andrea Bacciga (Battiti) ha aggiunto che «occorre contrastare la cultura dello scarto». Per Paola Bressan va evitato che «l’aborto diventi un contraccettivo» e Daniela Drudi ha citato i «principi non negoziabili di Benedetto XVI».
Immediate le reazioni delle opposizioni. Per i consiglieri del Pd Stefano Benini ed Elisa La Paglia (non hanno firmato la comunicazione gli altri due consiglieri, Carla Padovani e Stefano Vallani) «è una proposta intrisa di ideologia: i dati sugli aborti sono in costante calo mentre continuare ad avanzare la suggestione che si abortisca come forma di contraccezione è una barbarie che non si può più ascoltare. Con un referendum vinto a grandissima maggioranza, - concludono Benini e La Paglia - gli italiani hanno confermato la legge che c’è e va rispettata, ed ai colleghi leghisti sollecitiamo un po’ di coerenza: non si può battere i pugni sui bambini non nati e poi restare indifferenti, nel migliore dei casi, sui bambini in carne ed ossa che affogano nel Mediterraneo a causa di una politica folle di chiusura dei porti alle organizzazioni umanitarie». Sul tema interviene anche Michele Bertucco (Sinistra e Verona in Comune) per il quale «di fronte all’ampio schieramento oscurantista di 12 consiglieri più il sindaco che hanno sottoscritto la mozione Zelger, è necessario che i consiglieri laici di centrodestra facciano sentire la loro voce e non facciano il pesce in barile. Schiena diritta – tuona Bertucco - sulla libertà e i diritti fondamentali delle persone! Cosa vuol dire che Verona deve essere città per la vita? Forse che prima di Zelger e Sboarina i veronesi erano per la morte? Che le donne che interrompono la gravidanza hanno un comportamento omicida? E non corrisponde a verità che la legge sia stata prevista solo per taluni casi particolari ed eccezionali, e altrettanto falso è che non sia riuscita a scardinare il fenomeno della mammane e degli aborti clandestini. Chi sostiene il contrario attenta alla salute oltre che alla dignità delle donne».