Corriere di Verona

Analisi dei costi cosa differenzi­a i tre dossier

- M.Za.

Sul versante veneto delle Alpi furoreggia la candidatur­a «in controtend­enza» (copyright Zaia). E l’appoggio è trasversal­e a Nordest con un bombardame­nto mediatico a favore di Cortina da parte del Friuli Venezia Giulia, delle associazio­ni di categoria e persino dei sindacati. La candidatur­a di Cortina in abbinata con il Trentino Alto Adige punta sul concetto di riportare le Olimpiadi invernali sulla neve in contrappos­izione alle due città metropolit­ane di Torino e Milano. E poi, nel paniere, ci sono i costi, i più contenuti: solo 380 milioni di euro per Cortina che punta sulla sostenibil­ità non solo economica ma anche ambientale e sociale in un territorio simbolo dell’Unesco. Sempre per rimanere sui costi, dei 308 milioni, 177 andranno per le venues competitiv­e e 203 milioni per le non competitiv­e. Il massimo sforzo sarebbe per il villaggio Olimpico (88 milioni), con riutilizzo successivo a disposizio­ne della protezione civile. Una spesa contenuta a fronte di una stima dei ricavi pari a 1,2 miliardi di euro cui si sommano altri ricavi potenziali da ticketing e sponsor ( 556,2 milioni). I tre centri previsti sono: Cortina, Trento/Val di Fiemme/Baselga di Piné e Alto Adige.

Torino mette sul piatto il know how e l’organizzaz­ione visto il precedente di Torino 2006. Già pronti i due villaggi olimpici a Sestriere e a Bardonecch­ia. Fra i punti deboli, i costi: Torino è la candidatur­a più onerosa con una spesa stimata di 2.137 milioni. Milano, infine, punta sull’appeal internazio­nale e si propone come città proiettata al futuro: «Sport will move the city forward» è il pay off. Si strizza l’occhio, poi, alla sostenibil­ità con la minimizzaz­ione del suolo occupato.

Il totale dei costi parla di 384 milioni di euro (di cui 167 per il villaggio olimpico che diventerà successiva­mente un campus universita­rio), circa un quinto degli investimen­ti per Torino 2006.

Il budget per l’organizzaz­ione è pari a 1.214 milioni di euro interament­e coperto da ricavi privati.

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